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Rifiuta un lavoro al call center: per i giudici il padre non deve più mantenerlo

Anche la Corte d’Appello di Catania conferma la sentenza del Tribunale che aveva rigettato l’istanza di un 24enne: ha rifiutato il lavoro in un call center, il genitore non è tenuto a mantenerlo.
A cura di Redazione
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È destinata a far discutere la sentenza della Corte di Appello di Catania che, confermando la sentenza di primo grado del Tribunale, ha stabilito che un "figlio diplomato", che ha rifiutato un posto di lavoro in un call center, non ha più diritto a ricevere l'assegno di mantenimento dal padre, separato legalmente dalla moglie. Stando a quanto sostengono i giudici, dunque, un ventiquattrenne con il solo diploma non è in condizione di rifiutare un impiego, seppur precario e a vasso reddito. Ove ciò avvenisse si potrebbe determinare senza conseguenze la "cessazione dall'obbligo di corrispondere l'assegno mensile di mantenimento" da parte del genitore.

Il concetto che legittima tale decisione, risiederebbe secondo i giudici, nella possibilità che anche un lavoro precario e a bassa specializzazione contribuisca al miglioramento del curriculm di un ragazzo di 24 anni e dunque il non accettare tale possibilità si configurerebbe come "inerzia colpevole". In sostanza, un diplomato senza una considerevole esperienza pregressa, è tenuto ad accettare qualunque tipologia di offerta, purché "dignitosa ed in linea con il suo orientamento".

Se non vuoi continuare gli studi e rifiuti un lavoro, perdi diritto al mantenimento

Si tratta senza ombra di dubbio di una sentenza rilevante, riportata dal sito La Legge per tutti che spiega: "Non ha diritto al trattamento il maggiorenne che né vuol continuare gli studi, né si spreca più di tanto per trovare un’occupazione. Specie se si considera che, con il solo diploma tecnico, nel mercato del lavoro attuale, non ci sono molte prospettive di inserimento […] È vero: la valutazione del giudice deve fare poi i conti con i redditi dei genitori e con il tenore di vita goduto dal figlio quando ancora la famiglia era unita. Così, se mamma e papà non sono ricchi sfondati, ecco che i loro obblighi di mantenimento cessano per via dell’insofferenza del figlio alla fatica".

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