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Restaurata la tomba di Thalberg: il musicista straniero che amava Napoli

Un mese fa la vandalizzazione a colpi di piccone del monumento funebre dedicato dal 1871 al musicista austriaco Sigismund Thalberg, uno dei più grandi compositori della sua epoca. La teca di vetro è stata ripristinata e il corpo del grande musicista rimesso al suo posto.
A cura di Redazione Cultura
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il Monumento funebre di Sigismund Thalberg
il Monumento funebre di Sigismund Thalberg

Sigismund Thalberg, compositore austriaco, non era nato a Napoli, ma nella città partenopea aveva scelto di vivere. E morire. Dal 1871, infatti, le spoglie del "musicista straniero che amava Napoli"  riposano in una teca di vetro conservata nel monumento funebre a lui dedicato nel Cimitero monumentale di Poggioreale, non distante dal Quadrato degli Uomini Illustri dove dimora anche il grande Totò. Eppure lo scorso 10 marzo, dopo oltre un secolo e mezzo di quiete, per la prima volta la tomba del compositore austriaco Sigismund Thalberg, è stata profanata e il corpo del grande musicista spostato dal luogo dove dimorava e gettato in un angolo del monumento.

Ieri, dopo l'immediato intervento di ripristino, l'apertura alla stampa del monumento funebre, vero e proprio patrimonio museale di Napoli e dei napoletani. A volerlo la discendente del compositore, la principessa Giulia Ferrara Pignatelli di Strongoli e  il maestro Francesco Nicolosi Presidente del Centro Studi Internazionale intitolato a Thalberg. In proposito, Nicolosi ha dichiarato:

Grazie alla generosità di donna Giulia, il corpo del grande compositore è stato risistemato in una teca di vetro ed è stata ripristinata la struttura in cui viene conservato da sempre.

La profanazione è stata scoperta proprio lo scorso 10 marzo, quando fu Nicolosi, accompagnato da alcuni studenti a visitare la tomba, a scoprire quanto era accaduto. Porta d’ingresso scardinata, cancello interno divelto, pavimento di marmo spaccato a picconate a testimonianza di come i profanatori volessero raggiungere l’ipogeo. Ad essere stata divelta anche la teca di cristallo dove le spoglie mortali di Thalberg vengono custodite, allo stesso modo è scomparsa l’urna di ottone e, profanazione maggiore, il corpo gettato in un angolo.

Non è mancato, durante la presentazione alla stampa, un accenno polemico all'indifferenza delle Istituzioni e un orgoglioso richiamo alla memoria di un grande artista molto importante nel suo contesto storico (all'epoca il suo virtuosismo parossistico musicale gareggiava con i nomi più importanti della sua epoca, tra cui alcuni immortali come Franz Liszt) che dopo la sua morte ricevette funerali solenni a cui partecipò una fetta importante della popolazione napoletana. Così, la discendente di Thalberg, la principessa Giulia Ferrara Pignatelli di Strongoli ha dichiarato:

Anche se la tomba di Thalberg è di proprietà del Comune di Napoli che l’ha avuta in dono dalla moglie del compositore, la napoletana Francesca Lablache. Ma se avessimo aspettato il Comune credo che il corpo di Thalberg sarebbe rimasto per terra ancora per molto. Eppure a Thalberg si deve la nascita della prestigiosa Scuola pianistica napoletana. E quando morì ebbe funerali grandiosi ai quali partecipò tutta la cittadinanza e a lui fu anche dedicata un'imponete statua che si trova nella Villa comunale di Via Caracciolo.

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