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Responsabilità civile dei magistrati, l’Anm: “Riforma che danneggia i cittadini”

L’Associazione Nazionale dei Magistrati dura contro la riforma approvata due giorni fa: “Le novità negative sono molte. La legge è stata presentata come voluta dall’Europa, ma non è assolutamente così. L’Europa non ha mai parlato di responsabilità civile dei magistrati”.
A cura di Davide Falcioni
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Che la riforma sulla responsabilità civile dei magistrati, approvata due giorni fa dalla Camera, non avesse trovato i favori delle toghe era noto. A pochi minuti dal voto dei parlamentari, infatti, l'Associazione Nazionale dei Magistrati aveva tuonato: "È un pessimo segnale, la politica approva una legge contro i magistrati". A due giorni Rodolfo Sabelli, presidente dell'Anm, è tornato sull'argomento: "Le novità negative sono molte. La legge è stata presentata come voluta dall'Europa, ma non è assolutamente così. L'Europa non ha mai parlato di responsabilità civile dei magistrati. Slogan come ‘Lo chiede l'Europa' e ‘Chi sbaglia paga' sono demagogici. Questa riforma danneggia i cittadini, soprattutto i più deboli". Il presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati ha poi aggiunto: "I cittadini potranno essere tutelati solo dalla buona giustizia, che si fa con le buone riforme, che il governo non ha ancora fatto. Vogliamo sfidare la politica sul campo delle riforme per la buona giustizia, indicando dei punti semplici e chiari, come l'abrogazione della legge ex Cirielli e il blocco dei termini di prescrizione dopo il primo grado, e l'estensione alla corruzione delle norme antimafia". Secondo l'Anm la riforma "ha un valore di tipo politico. Si è voluto mandare un messaggio. Il problema è il valore simbolico della riforma, ma ci sono anche degli effetti processuali con il turbamento degli equilibri processuali. Si tenterà di intimidire il giudice, anche se i giudici non si lasceranno intimidire". Per Sabelli, infine, la legge apre la strada a migliaia di ricorsi: "Il rischio di abuso è particolarmente elevato. Il rischio è che si arrivi a un quarto, un quinto, un sesto grado di giudizio".

Cosa prevede la riforma della giustizia

Ma cosa prevede la riforma della Giustizia, che il ministro Orlando non ha esitato a definire storica? Innanzitutto consente ai cittadini di ricorrere contro i giudici che, in caso di errore, saranno chiamati a pagare sanzioni salatissime, fino alla metà del loro stipendio: i cittadini, va tuttavia specificato, chiedono di essere risarciti non dal magistrato, bensì dallo Stato, che a sua volta avrà due anni di tempo per rifarsi con il giudice. La norma prevede anche la "soppressione del filtro": non ci saranno, quindi, controlli preliminari sull'ammissibilità della domanda di risarcimento contro lo Stato. La riforma, infine, ridefinisce anche i casi di "grave colpa" aggiungendo, all'affermazione di un fatto inesistente o la negazione di un fatto esistente, la violazione manifesta della legge e del diritto comunitario e il travisamento del fatto o delle prove.

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