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Renzi: “Votare sì per ridurre la classe politica più numerosa e pagata dell’occidente”

Nella tradizionale Enews settimanale, il Presidente del Consiglio torna a parlare del referendum costituzionale e invita i cittadini a votare sì per “cambiare”.
A cura di Charlotte Matteini
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Matteo Renzi a Torino per la campagna elettorale di Piero Fassino

Nella tradizionale Enews settimanale il presidente del Consiglio torna nuovamente sul tema relativo al referendum costituzionale e a fare campagna per il "sì" alla riforma targata Boschi: "Questa è la sfida di milioni di persone che vogliono ridurre gli sprechi della politica, rendere più semplici le istituzioni, evitare enti inutili e mantenere tutte le garanzie di pesi e contrappesi già presenti nella nostra Costituzione. Un'Italia più semplice e più forte sarà possibile se i cittadini lo vorranno. Dipende da ciascuno di noi, non da uno solo, dunque, ma da un popolo", spiega Matteo Renzi.

"Il quesito non riguarda la legge elettorale o i poteri del Governo, argomenti che non sono minimamente toccati dalla legge costituzionale, ma riguarda il numero dei politici, il tetto allo stipendio dei consiglieri regionali, il voto di fiducia, il Senato, il quorum per il referendum che viene abbassato, l'introduzione del referendum propositivo, l'abolizione degli enti inutili come il CNEL, le competenze delle Regioni", prosegue il presidente del Consiglio, sostenendo che leggendo il quesito del referendum è facile capire su che cosa intervenga davvero la riforma Boschi: votando sì,si riduce la "classe politica più numerosa e pagata dell'occidente", votando no si sceglie di non ridurre costi e posti dei parlamentari.

Proseguendo, il presidente del Consiglio si complimenta con gli atleti olimpici impegnati in queste settimane nelle gare di diverse discipline e descrive le proprie sensazioni positive scaturite dal vedere il Paese unito dall'amore per lo sport e il sostegno agli atleti italiani. La bellezza dello "scoprire la passione per lo sport e per il nostro Paese ritrovandoci commossi ad ascoltare l'inno nazionale quando qualcuno vince, disperarsi insieme dopo la sconfitta di qualcuno che pure sino a due giorni prima era per molti un semisconosciuto" porta un'emozione unica a chi guarda le gare e sancisce il coronamento di anni di sacrifici, di sfide e di fatica per gli atleti e per questo vanno sostenuti e ringraziati, sostiene Matteo Renzi.

"Il mondo ha bisogno anche dei valori dello sport. E l'Italia è in prima fila per offrire una visione alternativa a chi vorrebbe costringerci a vivere di paure e di rifiuto dell'altro. Ecco perché il nostro impegno per lo sport non è soltanto la presenza alle Olimpiadi, ma tocca innanzitutto i 100 milioni di euro che abbiamo stanziato per gli impianti sportivi nelle periferie e il nostro investimento culturale – oltre che economico – perché le palestre nelle scuole tornino a essere accoglienti e aperte al territorio", prosegue il presidente del Consiglio, accennando inoltre alla candidatura olimpica di Roma 2024, che ha creato numerose polemiche durante gli scorsi mesi e incendiato la campagna elettorale delle amministrative di giugno. Secondo Matteo Renzi "la candidatura a ospitare un grande evento è l'idea di un Paese che in nome degli ideali rifiuta la cultura della paura, rifiuta la logica del ‘tutti chiusi in casa' che il terrorismo vorrebbe costringerci ad accettare, rifiuta la fuga dalla propria identità" e per questi motivi andrebbe sostenuta.

Renzi auspica inoltre una reazione da parte degli italiani e spera che i cittadini "ci provino", non si facciano bloccare dalla paura e portino il proprio "contributo perché il futuro sia migliore". "Questa Italia è bella. è un'Italia fatta da persone che si svegliano la mattina presto e provano a cambiare qualcosa anziché lamentarsi soltanto. Questa Italia merita di essere ascoltata, mostrata, incontrata, amata. E io intendo continuare a farlo giorno dopo giorno, passo dopo passo. Alla fine dei conti, questo è il vero ruolo del capo di un governo. Lavorare perché il Paese vada ancora meglio, si metta in gioco, sia capace di vincere le difficoltà. Contro i disfattisti, contro chi dice sempre no, contro chi vive nella lamentazione costante".

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