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Renzi vede la ripresa: “Ha smesso di piovere, ora già vediamo l’arcobaleno”

Durante l’incontro con il Presidente della Repubblica francese, Matteo Renzi sceglie una metafora per ribadire il suo ottimismo: “Oggi la situazione è positiva: ha smesso di piovere, ancora non c’è il sole ma vediamo le prime luci dell’arcobaleno”.
A cura di Redazione
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C’era grande attesa per il vertice di Parigi fra Matteo Renzi e Francois Hollande, che peraltro cadeva nel giorno in cui era prevista la decisione sulla proroga degli aiuti alla Grecia, dopo la presentazione del piano di riforme da parte del premier Alexis Tsipras. Per la verità il tema principale del vertice italo – francese doveva essere la situazione in Libia, dopo l’allarme delle ultime settimane e le ipotesi più o meno realistiche di un intervento militare di una coalizione occidentale. Sulla questione Renzi e Hollande hanno mostrato unità di vedute, ribadendo che non è all’ordine del giorno “un intervento di peacekeeping in Libia”. I due sono d’accordo sul fatto che quello libico non sia “un problema solo italiano ma una priorità dell’intera Europa, perché il Mediterraneo non può essere un cimitero” ed in tal senso è necessario un impegno dell’Onu “ai massimi livelli”. C’è poi l’intesa italo – francese per il rafforzamento di Triton, giudicata insufficiente a rispondere alle nuove sollecitazioni che arrivano tra la Libia e Lampedusa.

Poco prima dell’incontro fra Renzi, Hollande e Valls, si era svolta una plenaria sui temi economici fra rappresentanti del Governo italiano (Alfano, Lupi, Giannini, Guidi, Madia e Boschi) e di quello francese, sintetizzata da Renzi in conferenza stampa: “La politica economica dell'europa ha cambiato direzione, ha cambiato verso: è un grande risultato per il quale esprimo gratitudine a Francois Hollande. Oggi la situazione è positiva: ha smesso di piovere, ancora non c'è il sole ma vediamo le prime luci dell'arcobaleno. Grazie alla nostra azione la parola crescita è entrata nel vocabolario europeo: non è più una parolaccia, è anzi un obiettivo chiaro del Vecchio Continente”. Poi il Presidente del Consiglio ha fatto riferimento ai tragici fatti di Parigi, con l'attentato alla sede di Charlie Hebdo, spiegando: "Ci siamo resi conto della grandezza della sfida che abbiamo di fronte, quando qualche settimana fa accogliendo l'invito di Hollande nello spirito dell'11 gennaio, ci siamo trovati insieme a camminare mano nella mano con i leader europei e con i cittadini francesi per dare un messaggio chiaro: il nostro tempo non può aver paura del futuro, la nostra Europa non può avere paura del domani e nonostante il terrore abbiamo valori più grandi che vengono dalla nostra storia ma appartengono al nostro domani".

Non è mancata una risposta a Maurizio Landini, che aveva paventato il rischio di una deriva autoritaria con un "premier non eletto" e aveva contestato i provvedimenti in materia di riforma del mercato del lavoro: "L'Italia è una Repubblica parlamentare e proprio Landini nel dibattito sulla riforma costituzionale si è battuto per evitare che diventasse qualcosa di diverso".

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