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Renzi: “Terrorismo nemico pericoloso, rafforziamo cyber-security”

Al teatro della Pergola per inaugurare la festa della Toscana il premier ha parlato degli attentati di Parigi: “Terroristi vogliono distruggere il nostro modo di vivere”.
A cura di Susanna Picone
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“Siamo di fronte a un nemico pericoloso nessuno può sottovalutarlo: i terroristi vogliono disintegrare il nostro modo di vivere”: così Matteo Renzi è tornato oggi a parlare degli attentati che hanno sconvolto Parigi il 13 novembre scorso intervenendo al Teatro della Pergola a Firenze dove ha inaugurato la Festa della Toscana, che celebra le riforme con cui il Granducato abolì la pena di morte, primo Stato nel mondo a farlo. “Ecco perché – così Renzi – stiamo insistendo con la cyber-security e diamo un contributo alle forze di sicurezza”. Secondo Renzi è necessario una reazione comunitaria, corale: “Per ogni videocamera nella strada ci deve essere un video maker, per ogni centesimo in sicurezza ci deve essere un centesimo investito in cultura”, ha spiegato sottolineando che appunto bisogna rispondere al terrore con più cultura. “Abbiamo bisogno di ricordarci chi siamo sempre stati. Lo dico dopo gli attentati di Parigi e pensando al granduca Pietro Leopoldo, il primo ad abolire la pena di morte e la tortura nell'interrogatorio”, ha continuato il premier: “I terroristi vogliono distruggere il nostro modo di vivere e noi dobbiamo rispondere con più cultura. Se accettiamo di vivere come loro, presi dalla paura, perderemmo la libertà”.

Dunque Renzi ha ribadito che è necessario continuare a vivere come sempre, senza paura né rassegnazione: “Non permetteremo – ha detto alla platea – di avere una generazione che possa odiare la musica”. Rivolgendosi ai più giovani, il presidente del Consiglio ha ricordato come per l'Italia non si tratti di qualcosa di completamente nuovo: “Non viviamo tempi facili, ma i vostri genitori hanno vissuto il terrorismo: è stato un momento terribile, il terrorismo interno”. Renzi ha anche accennato alle riforme: “Dire ‘fare le riforme' è politichese. Invece bisogna spiegare alla gente che fare le riforme significa rendere l'Italia più semplice e più giusta”, “significa avere meno politici e più politica”, “avere una macchina amministrativa che funziona”.

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