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Renzi sul caso Azzollini: “I senatori non sono passacarte della procura”

Il Premier minimizza i casi Azzollini e Rai: “Ho molta fiducia nei senatori, il Govenro ha i numeri sia al Senato che alla Camera”.
A cura di Antonio Palma
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"Il Pd è quel partito che quando si è trattato di mandare in galera un proprio deputatolo ha fatto perché non riteneva ci fosse fumus persecutionis", ma "i senatori non sono passacarte della procura". Così il Premier Matteo Renzi è intervenuto sul caso del senatore Ncd Antonio Azzollini pe ril quale ieri Palazzo Madama ha negato la richiesta di arresto dei pm con i voti degli stessi senatori dem. "Ho molta fiducia nei senatori. Qui non si sta parlando del bar dello sport. Qui si sta parlando della libertà o della privazione della libertà di una persona" ha sottolineato ancora Renzi durante la conferenza stampa dopo il Consiglio dei Ministri del 31 luglio. Per Renzi quello che è avvenuto con Azzolini "è un segno di maturità perché i senatori non sono passacarte della Procura di Trani". "Avendo grande rispetto della Costituzione, diciamo che rispettare la magistratura è rispettare le competenze dei giudici e anche degli altri" ha insistito il Presidente del Consiglio.

Renzi non sembra preoccuparsi nemmeno del fatto che il governo è andato sotto ieri nelle votazioni sulla riforma della Rai grazie ai voti di alcuni esponenti del suo partito. "Una parte del Pd ha voluto approfittare di alcune assenze per dare un messaggio. Io credo che non sia questo il momento di mandare messaggi, ma che sia il momento di cambiare il Paese" ha fatto sapere il Premier che, togliendosi qualche sassolino dalla scarpa, ha avvertito: "Le polemiche nel Pd devono essere gestite dentro il Pd. Se qualcuno vuole fare in altro modo lo dica, ma i numeri ci sono sia al Senato che alla Camera". "Il messaggio arrivato ieri è un segno politico, ma non ci preoccupa. Abbiamo un patto con gli italiani, andiamo avanti più determinati di prima. Noi non abbiamo paura" ha assicurato il capo del governo.

"Qualche incidente ieri e il voto negativo su un emendamento non hanno pregiudicato la conclusione del Senato" ha spiegato Renzi , sottolineando che comunque "la legge di riforma della Rai è stata approvata in prima lettura" e che se necessario si vedrà "come correggere alla Camera il testo". Restando i tema Rai Renzi ha ribadito poi che il rinnovo del cda "si fa perché lo prescrive la legge. La cosa scorretta sarebbe continuare con la proroga perché la Rai è una grande azienda, non si può lasciare l’azienda senza una governance".

Infine un accenno alla situazione economica del Paese. "Il dato complessivo dell’occupazione continua ad avere aspetti positivi e negativi. Questo dimostra che c’è ancora molto da fare" ha esordito Renzi, spiegando: "Con il jobs act noi abbiamo stimolato l’occupazione, abbiamo fatto un grande investimento ma l’occupazione è l’ultima cosa che riparte dopo un periodo di crisi. Per questo motivo i dati sono timidi ma anche incoraggianti". Tra i dati positivi il Premier elenca la produzione industriale "che lascia sperare in un aumento del Pil", ma anche i dati dei consumi "che sono finalmente di segno positivo". "Il quadro è ancora molto lontano da quello che pensiamo, ma la direzione è quella giusta" ha concluso Renzi.

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