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Renzi si sfoga su Fb: “Basta chiacchiere dei gufi, i numeri dicono che l’Italia è tornata”

Il Presidente del Consiglio pubblica uno stizzito commento sulla sua pagina facebook: “Ai grandi esperti che ogni giorno ci fanno la morale sui numeri dico con chiarezza che la realtà è più forte della loro ideologia. O dei loro pregiudizi”.
A cura di Redazione
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Nella giornata di oggi, l’Istat ha diffuso i dati su disoccupati, occupati e inattivi relativi al mese di gennaio 2016. La rilevazione, che sostanzialmente conferma i trend dei mesi precedenti su quasi tutti gli indicatori, ha evidenziato la crescita della disoccupazione giovanile, ora al 39,3%, ma anche il +0,3% degli occupati complessivi.

Come ormai capita sempre più frequentemente, ogni comunicato dell’Istituto Nazionale di Statistica è occasione di scontro politico, con dati estrapolati, parcellizzati e decontestualizzati che vengono utilizzati strumentalmente dalle diverse “fazioni” in campo. È l’ormai canonica “guerra dei numeri” con analisi, interpretazioni, commenti e prese di posizione che rimbalzano su media e social network, alimentando polemiche e dibattiti.

Questa volta, alla prassi non si sottrae nemmeno il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, che oggi pubblica un lungo commento sulla sua pagina facebook (e in generale sui propri canali social) per affermare “la verità sui numeri”. Il messaggio è apertamente polemico e si apre con un “alert” piuttosto singolare e decisamente poco istituzionale: “Post urticante per gufi e talk”.

Nella lettura del segretario del Partito Democratico, è necessario fare chiarezza sui numeri, anche se “sono più importanti le storie che stanno dietro; è un ragazzo che prende un mutuo perché ha firmato un contratto col JobsAct o, viceversa, una famiglia in crisi perché il padre ha perso il posto di lavoro”. C’è la necessità di dire “no alla dittatura dei numeri e sì alla dimensione umana della politica”, ma soprattutto quella, chiosa il Presidente del Consiglio, di non lasciare il Paese “in mano ai catastrofisti che godono quando le cose vanno male”.

Ecco cosa scrive il Presidente del Consiglio:

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