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Renzi: “Sciopero contro governo che assume fa ridere. Italicum? Ci siamo”

Il premier commenta così lo sciopero del 5 maggio contro il disegno di legge di riforma della scuola. “Le critiche della minoranza Pd mi ricordano ‘Cara ti amo’ di Elio e Le storie tese” dice ancora sui dissapori interni ai dem. Sul naufragio: “Serve operazione mirata contro gli scafisti”.
A cura di Biagio Chiariello
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“Siamo a un passo” dalla riforma elettorale. “Siamo all'ultimo chilometro, allo sprint finale: lo faremo sui pedali e a testa alta”. Una metafora sportiva per ricordare le prossime azioni del governo quella espressa da Matteo Renzi ai microfoni di Rtl 102.5. Il percorso dell’Italicum è ormai deciso. Il premier lo dice chiaramente: “È arrivato il momento – spiega – di dire che non si può consentire ai veti e ai controveti di bloccare il Paese […]. Non si può ripartire sempre daccapo. È una legge che elimina il potere di ricatto". Non manca la stilettata ironica alle minoranze pd: "Più che ‘fiducia sì, fiducia no', le posizioni sulla legge elettorale mi ricordano la canzone di Elio e le storie tese ‘Cara ti amo', che è un po’ troppo volgare per ricordarla". Quindi torna serio: "Abbiamo concesso molte cose richieste a chi chiedeva modifiche ma non si può tutte le volte ripartire da capo. Ci siamo, abbiamo lavorato un anno e mezzo, non esiste la legge perfetta, ci saranno leggi migliori ma non si può avere tutto dalla vita".

Una dura critica arriva nei confronti dei sindacati in merito al tema scuola. "Nei prossimi giorni faremo un'intensa campagna di comunicazione su cosa prevede il ddl sulla scuola perché mi fa un po’ ridere, se non fosse una giornata triste, il fatto che si proponga di scioperare contro questo governo che sta assumendo 100mila insegnanti, che dà più soldi agli insegnanti, dà più soldi sull'edilizia scolastica e in cambio di questo chiede meno burocrazia e che le famiglie siano più coinvolte e non si lasci la scuola ai sindacati", spiega Renzi a Rtl 102.5. A proposito di sciopero, il presidente del Consiglio afferma che è “diritto sacrosanto” ma “ci vuole rispetto per i servizi pubblici essenziali”. A tal proposito ricorda come il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio abbia chiesto che in vista di Expo e del Giubileo ci sia una “tregua” alle mobilitazioni per garantire la mobilità dei visitatori. “La proposta di Delrio è di buon senso”, ha commentato Renzi: “Per lo sciopero non è mai giusto ipotizzare il licenziamento ma il presupposto è che anche i dipendenti pubblici devono rispettare le regole”.

Il premier parla anche della nuova ecatombe dei migranti. "Contro gli scafisti è possibile un'operazione condivisa in Europa, ma mirata. Ci sono tutte le condizioni per farlo". E propone "interventi mirati sugli scafisti. L'Italia ne ha arrestati 976, possibile lo facciamo solo noi?". Quindi Renzi si rivolge direttamente a Bruxelles: "Chiediamo di affrontare il tema della Libia in modo più serio rispetto al passato – ha spiegato -. Bisogna risolvere alla radice il problema della Libia". E sui commenti dei suoi colleghi: "Qualcuno è vero che ha fatto lo sciacallo – dice ancora in radio -ma io ho molto apprezzato le posizioni sagge di molte forze, anche dell'opposizione. Berlusconi ha detto cose molto più sagge di Salvini. Quando ci sono questioni come il naufragio di sabato notte, evitiamo di fare polemiche interne. Ci sono politici che fanno polemiche per prendere un voto".

Renzi parla anche di finanziamenti per l'acquisto della casa a Rtl."Per essere chiari, noi abbiamo un impegno esplicito dell’Abi, l’associazione delle banche: il Presidente Patuelli mi ha assicurato e lo ha detto pubblicamente che tutti coloro – e moltissime banche già lo stanno facendo – che hanno il contratto che viene fuori dal Jobs Act, il contratto a tutele crescenti, hanno tutti i titoli per andare a prendersi il mutuo". E aggiunge: "Dateci l’elenco delle segnalazioni, noi come Palazzo Chigi facciamo da postini, andiamo all’Abi, e coloro che si sono visti rifiutare un mutuo perché il contratto a tutele crescenti, secondo la banca da cui sono andati, non glielo permetteva, ve lo comunichino e noi facciamo un lavoro di sponda con voi. Andremo uno per uno dall’Abi e chiederemo di dare risposta uno per uno, perché è una cosa su cui ho messo la faccia e voglio che sia chiaro chi dice di no, perché e per come. È un impegno preciso che prendo personalmente".

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