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Renzi: “Rischio dittatura con riforma costituzionale? Solo bugie”

Ospite del videoforum di Repubblica, il Presidente del Consiglio difende le riforme del Governo e attacca: “Il Jobs Act è la più grande operazione contro il precariato e di sinistra fatta in Italia negli ultimi 30 anni”.
A cura di Redazione
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Ospite di Repubblica, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi torna a parlare di temi di strettissima attualità e, in particolare, delle imminenti elezioni amministrative e della lunghissima campagna elettorale per il referendum. Per quel che concerne le polemiche sulla posizione presa dall’Anpi, Renzi ripete: “C’è la posizione ufficiale dell’associazione e c’è la libertà dei singoli partigiani di votare sì o no al referendum. Io dico ‘viva tutti i partigiani’ e rispetto chi vota sì e chi vota no, mettendo un punto a questa polemica. Però, nessuno può pensare di immaginare il giudizio di Dossetti o dei padri costituenti sulla riforma della Costituzione, fermo restante il fatto che molti di loro avevano posizioni molto critiche, ad esempio, nei confronti del bicameralismo perfetto”. “Io sono convinto”, aggiunge Renzi, “che questa riforma cambia il Paese e che ci sarà una enorme mobilitazione dei cittadini; io rispetto chi dice sì e chi no, ma non mi si venga a dire che non abbiamo discusso o che stiamo distruggendo la Costituzione. Il rischio dittatura? Una vera e propria bugia”.

C'è poi modo di fare un bilancio delle riforme portate a casa dall'esecutivo, a partire dai dati sull'occupazione: "Il Jobs Act è la più grande operazione contro il precariato e di sinistra fatta in Italia negli ultimi 30 anni. La crescita dell'occupazione è per il 50% merito della decontribuzione". C'è ora in ballo l'intervento sulle pensioni, con Renzi che anticipa: "Troveremo delle soluzioni per chi ha fatto dei lavori usuranti e per chi non ce la fa ad arrivare alla fine del mese. Secondo me chi va in pensione deve rinunciare a qualcosa, nei prossimi 3 – 4 mesi, con la legge di stabilità, metteremo in campo le misure”.

Quanto alle imminenti elezioni Comunali, Renzi ribadisce il giudizio sulla linea del Movimento 5 Stelle: "Sono i co.co.pro della Casaleggio Associati, che dicono no anche alle riforme costituzionali per paura di perdere le poltrone". E, quanto ai rapporti con Denis Verdini, ribadisce: "Non è possibile che ora sia diventato il mostro di Loch Ness mentre prima era un interlocutore anche per la minoranza del PD. Ora è inutile parlare di accordi politici con la destra, perché noi le elezioni non le abbiamo vinte".

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