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Renzi rimuove il segreto di Stato sulle stragi

Il Premier ha firmato la direttiva che dispone la declassificazione degli atti relativi ai fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna e rapido 904.
A cura di Antonio Palma
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Niente più segreti di Stato per alcune delle stragi che hanno devastato il nostro Paese, da Ustica all'Italicus, da Piazza Fontana a Piazza Loggia alla bomba alla Stazione Bologna. Come annunciato pochi giorni fa in un'intervista, oggi infatti il Premier Matteo Renzi ha tolto il segreto di Stato su numerose stragi che hanno colpito negli anni il nostro Paese. Come comunica una nota di Palazzo Chigi, il Presidente del Consiglio ha firmato oggi, alla presenza del Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alla sicurezza della Repubblica, Marco Minniti, e del Direttore del Dis, Giampiero Massolo, la direttiva che dispone "la declassificazione degli atti relativi ai fatti di Ustica, Peteano, Italicus, Piazza Fontana, Piazza della Loggia, Gioia Tauro, stazione di Bologna, rapido 904". Secondo quanto stabilito dal Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica nell'ultima riunione dello scorso venerdì, la direttiva del governo "consente il versamento anticipato di carte classificate in possesso di tutte le amministrazioni dello Stato che rappresentano un importante contributo alla memoria storica del Paese".

Come informano sempre da Palazzo Chigi i documenti "verranno versati secondo un criterio cronologico (dal più antico ai tempi più recenti), superando l'ostacolo posto dal limite minimo dei 40 anni previsti dalla legge (fatto che vale per tutte le Amministrazioni) prima di poter destinare una unità archivistica all'Archivio Centrale".  Una misura presentata con soddisfazione da Renzi che ha commentato: “Uno dei punti qualificanti della nostra azione di governo è proprio quello della trasparenza e della apertura. In questa direzione va la decisione di oggi che considero un dovere nei confronti dei cittadini e dei familiari delle vittime di episodi che restano una macchia oscura nella nostra memoria comune”. Analoga soddisfazione da parte del sottosegretario Minniti che ha sottolineato: “Con l’atto odierno trova concreta applicazione la legge 124/2007 in un aspetto rilevante come quello del riconoscimento degli archivi dell’intelligence come patrimonio a disposizione degli studiosi, del mondo dell'informazione e di tutti i cittadini”.

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