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Renzi replica a Bankitalia: “Troveremo le coperture, tra un anno vedremo chi avrà ragione”

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi risponde alle osservazioni di Bankitalia, Corte dei Conti e dell’Ufficio parlamentare di bilancio che nelle scorse giornate hanno definito “ambiziose” le stime inserite dal Governo nel Def.
A cura di Charlotte Matteini
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Questa mattina il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha a lungo parlato del Documento di economia e finanza da più parti contestato nelle scorse ore, rispondendo alle obiezioni avanzate da Bankitalia, dall'Ufficio Parlamentare di Bilancio e dalla Corte dei Conti: "Come sempre a ottobre gli esperti ci dicono che le nostre misure non hanno copertura e i numeri non tornano. Rispetto le loro tesi anche se ricordo che dicevano la stessa cosa per gli 80 euro, per la tassa sulla prima casa, per il JobsAct e i suoi incentivi, per l'Irap costo del lavoro, per le tasse agricole, per il patent box e il super-ammortamento o per i soldi in più sulla scuola o sulla cultura. Abbiamo sempre trovato le coperture, smentendo le previsioni negative: continueremo a farlo", ha spiegato Renzi.

"Essendo previsioni glielo dico tra un anno chi ha ragione, l'ultimo anno siamo stati più prudenti della realtà ed è andata meglio", ha proseguito il presidente del Consiglio, lanciando la stoccata anche via Facebook, dove ha pubblicato un lungo post in cui ribadisce gli stessi concetti. "Ma mentre gli esperti discutono io oggi vado ad incontrare chi il Pil lo produce, non chi lo analizza: visiterò una decina di aziende piccole e grandi della provincia di Treviso: dalle realtà artigianali fino a multinazionali. Per me è doveroso che il presidente del Consiglio sia accanto a chi ogni mattina rischia e lotta per creare posti di lavoro. Magari non votano per il mio partito, magari non la pensano come me su molte cose: ma io sono orgoglioso di guidare una comunità in cui ci sono donne e uomini di valore che si mettono in gioco per dare occasioni e benessere al territorio. Incontreremo anche sindaci, associazionismo, mondo della scuola materna cattolica che in Veneto svolge un servizio prezioso", ha concluso il capo del Governo.

Stando ai dati contenuti nel Def, la crescita italiana l'anno prossimo dovrebbe segnare un +1%, stima definita ambiziosa da Bankitalia. Alle rimostranze ha risposto inoltre lo stesso ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, sostenendo che l'aumento di Pil dell'1% è sì ambizioso, ma realizzabile: "Il Pil programmatico non è una scommessa. E' la stima dell'effetto che la manovra produce sul prodotto".

Non è solo Bankitalia a essere scettica riguardo le stime italiane. Anche il Fondo Monetario italiano ha rivisto al ribasso le previsioni per quest'anno e il prossimo, stabilendo che nel 2016 l'Italia potrà ambire a un aumento del Pil pari allo 0,8% e nel 2017 dello 0,9%. Anche riguardo il debito pubblico le stime sono differenti: sia quest'anno sia il prossimo il rapporto è destinato a salire, rispettivamente al 133,2% e al 133,4%, dati molto distanti dal 132,8% e 132,5% del Governo.

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