63 CONDIVISIONI

Renzi: “Procedura infrazione Ue a chi non ricolloca migranti, non per finanziaria Italia”

La legge di bilancio “rispetta totalmente le regole europee. Poi se la Ue vuole darci suggerimenti o segnalazioni, ascoltiamo. Quanto alla procedura di infrazione, la aspettiamo. Ma è quella che la Ue deve fare a quei Paesi che hanno promesso di fare la ricollocazione dei migranti e non hanno mantenuto la promessa”.
A cura di C. T.
63 CONDIVISIONI
dAQC0xVo9nMrOVFXtw720h720urlhttp3A2F2Fstatic.fanpage.it2Fwp-content2Fuploads2Fsites2F182F20162F102FRenzi-voto-protesta

"Aspetto la procedura di infrazione dell'Ue per i Paesi che non hanno fatto la relocation, non per l'Italia". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha parlato a davanti alla stampa riunita nell'ambasciata italiana al termine della visita di Stato negli Usa, con riferimento alle accuse della commissione Ue sulla legge di bilancio. Una manovra che, per il premier, "rispetta totalmente le regole europee. Poi se la Ue vuole darci suggerimenti o segnalazioni, ascoltiamo. Quanto alla procedura di infrazione, la aspettiamo. Ma è quella che la Ue deve fare a quei Paesi che hanno promesso di fare la ricollocazione dei migranti e non hanno mantenuto la promessa". Renzi si è lamentato che "tutte le volte la discussione a ottobre è la stessa, puntuale come le foglie che cadono o le occupazioni studentesch. La discussione su cosa farà la Ue sulla legge di stabilità italiana è sempre la stessa. La nostra è una legge di bilancio che pensa ai cittadini: 2 miliardi in più sulla sanità, un fisco che non ti frega soldi con le sanzioni ma è partner. Abbiamo fatto una manovra molto seria, strategica, non puntata su bonus. È una manovra che porta miliardi veri nell'economia. È un investimento sulla crescita, anche con un aiuto alle pensioni, che non sarà una rivoluzione, ma il poter dare a chi ha una pensione minima o bassa quei 30-50 euro mensili in più significa consentire di poter arrivare alla fine del mese con maggiore libertà. Ce ne sono tante di notizie interessanti".

Sull'immigrazione il presidente del Consiglio ha dichiarato che "non ci sono Don Chisciotte contro i mulini a vento: c'è una visione del mondo in cui l'Unione europea deve essere maggiormente attenta a immigrazione e crescita, e su questa linea è importante ci sia la condivisione del presidente Obama", che ieri ha dato il suo appoggio. Questa circostanza è, secondo Renzi, testimonianza di "un'identità di visione già presente prima. È importante passi il messaggio che quando l'Italia fa alcune battaglie a livello internazionale, e qualcuno dice che siamo dei Don Chisciotte, poi si vede che non è così: c'è condivisione". Quello sui migranti con Obama, ha aggiunto il premier, "è stato un discorso molto corposo con Obama. Si possono seguire due strategie. Una è di lungo periodo che consiste nell'aprire l'ambasciata in Niger, promuovere il migrazione compact, riportare l'attenzione dell'Europa sull'Africa. Ma con Obama ci siamo detti che questa è una strategia a medio termine, di cui non si vedono subito i risultati. Qual è l'unico elemento immediato? Bloccarli. E, per farlo, occorre adottare strategie diverse in Libia, in Niger, in Mali e vedere come si bloccano le frontiere. Su questo l'Ue ha bisogno di una strategia, ma al momento ha aperto la bocca e non ha aperto le porte".

Il premier ha anche detto che in generale la visita negli Usa è stata "un grande risultato", una cosa "di grande livello sia per il rapporto personale sia sui singoli dossier. Su crescita, lotta ai populismi e valori siamo in totale accordo, c'è sovrapposizione di agenda politica. L'elemento chiave del colloquio con Obama è l'Europa:  la speranza contro l'odio, la crescita contro l'austerità, l'inclusione contro la paura e la divisione. Questo è stato l'elemento poderoso del discorso di Obama".

Circa le critiche su una strumentalizzazione della visita in Usa a fini di propaganda per il referendum, Renzi ha detto che "i commenti italiani si commentano da soli. I commenti che ho ricevuto per la maggior parte sono orgogliosi, in altri c'è un po' di disincanto. Ma l'idea degli americani che ci spiegano cosa fare riguarda gli addetti ai lavori. Che l'Italia sia affidabile lo si deve a molte realtà del Paese, l'Italia non è più un problema da qualche anno".

63 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views