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Renzi: “Per chi investe al Sud decontribuzione totale”. Inps: “Contratti stabili in calo”

Via libera alla Camera alla fiducia sul decreto fiscale, mentre il Presidente del Consiglio annuncia misure specifiche per le aziende che decideranno di investire al Sud. Poletti precisa che la misura sarà riservata a giovani e disoccupati di lunga data. Intanto INPS conferma calo delle assunzioni rispetto al 2015, aumenta ancora l’utilizzo dei voucher.
A cura di Redazione
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Decontribuzione totale nell’intero 2017 per le aziende che sceglieranno di investire nelle Regioni del Sud Italia. È questa la proposta che il Governo formalizzerà nei prossimi giorni, così come annunciato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Nella sostanza, si tratterà di un provvedimento che “replicherà” quanto fatto nel primo anno del Jobs Act, con la decontribuzione totale per i nuovi assunti che però varrà soltanto per le aziende che decideranno di investire nel Mezzogiorno. Nella lettura del Governo, infatti, nelle altre zone d’Italia l’economia è già tornata ai livelli pre-crisi, dunque resta la necessità di colmare il gap con il Sud del Paese con la massima rapidità possibile.

A scendere nel dettaglio, chiarendo meglio la platea dei beneficiari della misura, è il ministro del Lavoro Giuliano Poletti, che ribadisce come la priorità del Governo sia “ridurre la disoccupazione giovanile, in particolare al Sud”. Quindi, aggiunge: “Abbiamo deciso di utilizzare le risorse comunitarie del Programma nazionale per l'occupazione al finanziamento della decontribuzione totale fino a 8.060 euro, per 12 mesi, per gli imprenditori delle regioni meridionali che, nel 2017, assumeranno a tempo indeterminato o in apprendistato giovani tra i 15 ed i 24 anni, e disoccupati con più di 24 anni privi di impiego da almeno sei mesi”.

Nel frattempo, è l’INPS a lanciare l’allarme sulla situazione del mercato del lavoro in Italia. Nei primi nove mesi del 2016 le assunzioni del settore privato sono state 4.314.000, con una riduzione di 359.000 unità rispetto al corrispondente periodo del 2015 (-7,7%); le assunzioni a tempo indeterminato sono calate di 443.000 unità e complessivamente risultano in diminuzione del 32,3% rispetto ai primi nove mesi del 2015; i licenziamenti di lavoratori con contratti a tempo indeterminato sono stati 448.544, in aumento del 4% rispetto al 2015; l'utilizzo dei voucher fa segnare un ulteriore 35% rispetto allo stesso periodo del 2015. Il saldo tra assunzioni e cessazioni, in ogni caso, è positivo: +522mila unità (+480mila se si considerano anche gli stagionali).

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