Renzi: “Non è serio fare amnistia e indulto dopo 7 anni”
"Chi fa politica dovrebbe parlare chiaro e non entrare nei giochini degli addetti ai lavori. Se poi i ministri, invece di governare, si mettono a commentare le mie dichiarazioni sull'amnistia…". Con questo laconico commento, Matteo Renzi ha replicato, ospite di Lucia Annunziata nel salotto di In Mezz'Ora, su RaiTre, agli attacchi ricevuti nelle ultime ore da Emma Bonino e Flavio Zanonato in relazione alle sue posizioni sul tema dell'indulto e dell'amnistia come soluzione "suggerita" al Parlamento da Giorgio Napolitano per la questione del sovraffollamento delle carceri. Il Sindaco di Firenze ha infatti fatto capire di non aver alcuna intenzione di fare marcia indietro e ha ribadito: "Non ho parlato contro Napolitano che legittimamente ha fatto un messaggio con sue riflessioni, mentre le forze politiche devono dire come la pensano. E io ho detto che non mi sembrava serio un nuovo indulto-amnistia dopo 7 anni dall'ultimo. Non serio, non educativo e non responsabile. Non si può non far nulla per 6 anni e poi dire, scusate ci siamo sbagliati nei calcoli e a questo punto l'unico sbocco e aprire le celle. Un terzo dei detenuti è in attesa di giudizio e in gran parte sono detenuti per la Bossi-Fini o per la Fini- Giovanardi. Allora si intervenga in modo radicale sulla giustizia invece di non far nulla per sei anni".
Del resto, a chi gli ricorda le "indicazioni del Colle", Renzi risponde seccamente: "Non è che le indicazioni di Napolitano vadano tutte prese alla lettera e si devono fare punto e basta. Allora che ci stanno a fare i partiti". In tale ottica Renzi ha poi spiegato quale Partito Democratico ha in mente, sviscerando i temi della sua campagna per le primarie, partita ieri da Bari con lo slogan "L'Italia cambia verso".
