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Renzi: “Le tasse le ho abbassate sul serio. Ora via quelle sulla prima casa”

Il Presidente del Consiglio in una intervista al Corriere della Sera: “Taglieremo le tasse grazie alla flessibilità ottenuta dall’Europa. Le riforme al Senato? Avanti senza problemi con i voti di Verdini”.
A cura di Redazione
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Sceglie il Corriere della Sera Matteo Renzi per una lunga intervista con la quale affronta tutti i punti al centro del dibattito politico e risponde alle polemiche nate in questi ultimi giorni. A cominciare da quella sul “passato”, sollevata dalla minoranza del Partito Democratico e rilanciata dall’ex Presidente del Consiglio Romano Prodi: “Io le tasse le ho abbassate sul serio. Mi riferisco innanzitutto agli 80 euro; Prodi forse non lo ricorda perché non rientra nella categoria, ma chi guadagna meno di 1.500 euro al mese se n’è accorto eccome. Mi riferisco poi alle misure sul lavoro, dall’Irap agli sgravi contributivi per i neoassunti. Adesso la casa con l’azzeramento di Tasi e Imu, quindi l’Ires per le aziende nel 2017 e l’Irpef nel 2018. Non ci sarà nessun taglio alla sanità per non far pagare il ricco”.

E sulla scelta di abolire la Tasi ribadisce: “Abolire la tassa sulla prima casa significa mettere fine a un tormentone decennale. E in un Paese che ha l’81% di proprietari di prima casa è anche un fatto di equità, non è certo un favore ai super ricchi. […]  Lo aveva proposto Berlusconi? Certo. Che male c’è? Questo approccio per cui se una cosa l’ha proposta Berlusconi allora è sbagliata è figlio di una visione ideologica”.

Sull’antiberlusconismo poi ribadisce: “Io non mi definisco contro qualcuno, mai. Non sono contro Berlusconi, ma per l’Italia: ero per l’Ulivo, non contro gli altri”. Una questione che tornerà di attualità quando si tornerà a votare sulle riforme costituzionali al Senato, ma qui Renzi ostenta sicurezza: “Se vogliamo fare una forzatura sul testo uscito dalla Camera, i numeri ci sono, come sempre ci sono stati. Chi ci dice che mancano i numeri sono gli stessi che dicevano che mancavano i voti sulla legge elettorale, sulla scuola, sulla Rai, sul Quirinale. […] Il gruppo di Verdini ha già votato le riforme al primo giro. Mi stupirei del contrario. La mia minoranza firma gli emendamenti con Calderoli e Salvini, Grillo e Brunetta; e dovrei imbarazzarmi per il voto di chi già ha sostenuto questa riforma?”

Non può mancare un passaggio sull’immigrazione, con Renzi che difende la scelta di aver rinunciato a Mare Nostrum che “aveva caricato tutte le questioni sull’Italia”, ma allo stesso tempo ribadisce: “Non dobbiamo solo tamponare l’emergenza, ma anche avere un ruolo maggiore in Africa e in Medio Oriente. Investire di più sulla cooperazione internazionale. Agevolare i rimpatri. E bloccare i trafficanti di uomini, per sempre.”

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