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Renzi: “Le continue polemiche all’interno del centrosinistra fanno vincere il centrodestra”

Nella sua tradizionale rassegna stampa mattutina, Matteo Renzi torna ad analizzare i risultati dei ballottaggi delle elezioni amministrative di domenica 25 giugno e sottolinea che il Pd non considera il risultato positivo. Poi la stilettata alla coalizione di centrosinistra: “Il dibattito sulla coalizione addormenta i cittadini. Le coalizioni affascinano gli addetti ai lavori. Le continue ed esasperanti polemiche all’interno del centrosinistra alla fine non fanno altro che agevolare il fronte avversario (centrodestra, ndr), è normale, è fisiologico e secondo me è un errore politico”.
A cura di Charlotte Matteini
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"Oggi si parla molto di ballottaggi, un risultato che com'è noto è molto negativo". Inizia così la rassegna stampa di Matteo Renzi su Facebook, parlando dei risultati delle recenti elezioni amministrative di domenica 25 giugno. "Per rispondere alle tante critiche che sono arrivate dopo i ballottaggi ci ritroveremo sul territorio a discutere. I giornali hanno visto tutti la sconfitta del centrosinistra e anche noi, con il primo giudizio politico dato da Ettore Rosato. Ci sono state però polemiche perché abbiamo presentato sulle pagine del Partito Democratico una torta, la torta Matteo Ricci, nella quale si mostra come in realtà come numero assoluto, sia di comuni che di abitanti, il Pd e il centrosinistra hanno avuto la meglio nei comuni sopra i 15.000 abitanti. Ognuno però rivendica un pezzo di vittoria, ho visto che il Movimento 5 Stelle, avendo vinto in 8 comuni su 165, hanno detto che ‘prosegue trionfale l'avanzata del Movimento pentastellato, e quindi noi che ne abbiamo vinto 67 non potevamo ovviamente che fare altrettanto".

Insomma, Matteo Renzi ammette parzialmente la sconfitta, seppur continuando a puntare sul dato assoluto dei comuni guadagnati a queste amministrative: "È chiaro che la sconfitta di Genova, de L'Aquila, di Pistoia fanno male. Ci sono delle vittorie inattese, penso a Padova, a Lecce e Taranto, ma nel complesso abbiamo vinto numericamente più comuni degli altri, ma rispetto all'altra volta ne abbiamo persi di più, e quindi il giudizio non è un giudizio positivo".

Proseguendo, però, Matteo Renzi infligge una stilettata ai dem che in queste settimane si stanno prodigando per ricostruire la coalizione di centrosinistra: "Oggi i giornali dedicano una dozzina di pagine a testa sulle amministrative e ci sono le analisi più disparate, da quelle che dicono che dobbiamo fare la larga coalizione e quelle che dicono che dobbiamo abbandonarla. Le continue ed esasperanti polemiche all'interno del centrosinistra alla fine non fanno altro che agevolare il fronte avversario (centrodestra, ndr), è normale, è fisiologico e secondo me è un errore politico. Io parto da aspetti molto semplici: una sconfitta alle elezioni amministrative non è mai un voto nazionale. Non è immaginabile che prendendo spunto dal dato di una singola città si possa fare un ragionamento sul nazionale, è chiaro che dipende dalle singole realtà. Ci sono degli elementi che devono far riflettere il PD.

"Il dibattito sulla coalizione addormenta i cittadini. In queste amministrative si è vinto dove c'era la coalizione e si è perso dove c'era la coalizione. Non è di per sé la coalizione, è il candidato, il leader, il territorio che segna la sconfitta o la vittoria ai ballottaggi. Le coalizioni non sono l'argomento su cui intrattenere gli italiani per i prossimi 12 mesi. Quello che interessa loro è cosa facciamo sulle tasse. Le coalizioni affascinano gli addetti ai lavori, il modo con cui si risolvono i problemi è il nostro campo di gioco".

"La discussione su cos'è la sinistra e come si vince o si perde non può essere staccata dalla realtà. È di sinistra fare i convegni sugli esodati o fare l'anticipo della pensione? Chi combatte il precariato: chi fa dotte analisi o chi concretamente permette di aumentare i contratti di lavoro a tempo indeterminato? Si vincono o si perdono le elezioni sui risultati ottenuti e sulle idee concrete e i progetti per il futuro. Su questo siamo più forti di tutti, non abbiamo da inseguire le scie chimiche, la nostra grande opportunità è discutere di idee. Trovatemene uno interessato alle coalizioni e gli diamo un premio fedeltà".

Infine, Renzi torna a parlare del governo: "La posizione del governo l'ha espressa molto chiaramente Gentiloni: una scelta legittima e doverosa. La penso come lui, è legittima e doverosa nella situazione in cui si era, spero che i nostri parlamentari europei siano in grado di fare una grande battaglia perché i criteri molto selettivi delle banche venete siano applicate agli istituti di altri Paesi del Nord come quelli tedeschi". E sullo Ius Soli: "Non si può cambiare idea per un sondaggio che dice che gli italiani sono meno favorevoli, tendenza che non è legata all'insicurezza sugli attentati. Non rinuncio a un'idea per un sondaggio, come non abbiamo rinunciato alla battaglia sui diritti civili, sul jobs act, sull'expo. Noi siamo capaci di prenderci le nostre responsabilità".

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