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Renzi: “Lavoro? Nostra emergenza. Spero che dal 2015 il Tfr sarà in busta paga”

“Sui giornali grandi discussioni sul Jobs Act e sull’articolo 18. A tempo debito sarà bello spiegare cosa cambia per un giovane precario, per un cinquantenne disoccupato, per una mamma senza tutele. Ma ne parleremo prestissimo”, scrive il premier nella Enews.
A cura di Biagio Chiariello
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Il sogno di Matteo Renzi è inserire il Tfr in busta paga già dal 2015. Quelli del trattamento di fine rapporto “sono soldi dei lavoratori» e «come accade in tutto il mondo non può essere lo Stato a decidere per lui. Ecco perché mi piacerebbe che dal prossimo anno i soldi del Tfr andassero subito in busta paga. Questo si tradurrebbe in un raddoppio dell’operazione 80 euro”, ha spiegato il premier su Enews. Lo ha fatto alla vigilia di una settimana chiave per il suo governo (e per il suo partito di maggioranza) per il prosieguo del suo Jobs Act, senza dimenticare lo stallo in parlamento per l'elezione dei giudici della Consulta.. Il lavoro, la nostra emergenza. Sui giornali grandi discussioni sul Jobs Act e sull'articolo 18. A tempo debito sarà bello spiegare cosa cambia per un giovane precario, per un cinquantenne disoccupato, per una mamma senza tutele. Ma ne parleremo prestissimo". Inizia così il messaggio di Renzi viaweb.

Tfr, Renzi: "Non può essere lo stato a decidere per il lavoratore"

“La filosofia”, è il ragionamento di Renzi, “sembra essere protettiva: questi soldi te li metto da parte, per evitare che tu li ‘bruci' tutti insieme. Uno Stato-Mamma, dunque che sottilmente fa passare il messaggio di non fidarsi dei lavoratori-figli. Io la vedo diversamente: per me un cittadino è maturo e consapevole. E come accade in tutto il mondo non può essere lo Stato a decidere per lui”.

L'incontro coi sindacati

Renzi domani vedrà sindacati e parti sociali a palazzo Chigi e non rinuncia a un po’ di ironia scherzando sulla sua disponibilità: “Quando martedì presenteremo alle parti sociali la proposta” sul Tfr “riapriremo persino la sala verde di Palazzo Chigi, quella degli incontri coi sindacati, si vede che sto invecchiando:-)”.

Ripresa dell'occupazione

Il premier sottolinea poi che "ci sono segnali incoraggianti di ripresa del numero degli occupati che da febbraio è cresciuto di oltre 80mila unità. Negli anni della crisi abbiamo perso un milione di posti di lavoro, dunque non siamo nemmeno al 10% di quello che va fatto per ritornare ai tempi d'oro. Però è un primo segnale positivo, dopo tanto tempo".

Tessere del Pd diminuite?

Infine, Renzi affronta il tema della diminuzione delle tessere di partito e spiega: "Qualcuno ha detto che il Pd ha questo crollo delle tessere perché non è in salute. A me pare che un partito che arriva dove non arrivava nessuno dal 1958, vince tutte le regionali in trasferta (Piemonte, Abruzzo, Sardegna), stravince nei comuni è un partito che gode di buona salute. Ma non possiamo girarci intorno: il tema tesseramento esiste. Poi io posso dire che preferisco avere una tessera finta in meno e un'idea in più. Anche perché spesso il tesseramento è alto solo negli anni in cui si votano i segretari di circolo".

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