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Renzi: “La scissione del PD era un disegno già scritto, ideato e prodotto da D’Alema”

Intervistato a Che tempo che fa lha spiegato: “D’Alema e i suoi non hanno mandato giù il rospo: che qualcuno non dei loro dirigesse il Pd”. L’ex premier si è dimesso “da segretario perché ho perso. Tutti dicono che se perdono se ne vanno, ma poi restano. Io ho perso e mi sono dimesso. Un voto, quello del referendum, che ha bloccato il Paese. Ma io riparto da qui”.
A cura di C. T.
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Conferenza Matteo Renzi

La scissione del Partito democratico era "un disegno già scritto, ideato e prodotto da D'Alema". Di ritorno dagli Stati Uniti, Matteo Renzi ha risposto alle domande di Fabio Fazio, ospite a Che tempo che fa. "Io – ha aggiunto – mi sono dimesso perché era giusto, per poter scegliere il nuovo leader. E loro se ne sono andati lo stesso. Mi si può chiedere di dimettermi, non di ricandidarmi. Di runiciare al mio sogno. Mi dispiace. D'Alema e i suoi non hanno mandato giù il rospo: che qualcuno non dei loro dirigesse il Pd". L'ex presidente del Consiglio ha proseguito spiegando di essersi dimesso "da segretario perché ho perso. Tutti dicono che se perdono se ne vanno, ma poi restano. Io ho perso e mi sono dimesso. Un voto, quello del referendum, che ha bloccato il Paese. Ma io riparto da qui".

Alla domanda se la scissione nel Pd sia rimediabile Renzi ha risposto: "Credo sia una cosa molto di palazzo, la stanno facendo sulla data del congresso, io farò di tutto perché si vada il più possibile insieme. Ma nel mondo il problema della sinistra è Trump, Le Pen. Possibile che il problema della sinistra in Italia sia Renzi? Ci raccontino cosa pensano dell'Italia, rimettiamo al centro l'Italia. Non ne posso più di questo dibattito, figuriamoci i cittadini. E oggi che ne sono fuori sono ancora più covinto che l'Italia sia un Paese meraviglioso".

L'ex premier si è rivolto a D'Alema: "non scappare, vieni, corri e vediamo chi ha più consenso e più voti"; poi parole anche per gli altri del PD: "Sono tornati gli amici veri", ci sono "ipocriti che sono stati vicini negli anni e poi sono spariti, a loro io dico: evviva".

"I miei figli devono sapere che il loro padre può perdere ma non si arrende" ha proseguito, spiegando la sua decisione di non abbandonare la politica. Renzi ha poi aggiunto che anche la destra si scinde" ma "loro sono più furbi di noi, litigano prima delle elezioni e alle elezioni si mettono sempre insieme".

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