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Renzi incassa il sostegno di Marchionne: “Ok il Tfr in busta paga anche se alle imprese costa”

Il numero uno di Fiat-Chrysler ha commentato la proposta di Renzi di pagare il Tfr in busta paga: “Anche se costa alla Fiat dobbiamo appoggiare il governo in quello che sta facendo”.
A cura di D. F.
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Si consolida sempre più l'asse tra il premier Matteo Renzi e Sergio Marchionne: il numero uno di Fiat Chrysler, intervenuto al Salone dell'Auto di Parigi, ha apprezzato l'idea del Presidente del Consiglio di versare il Tfr direttamente nella busta paga dei lavoratori in modo da rilanciare i consumi: "Anche se costa alla Fiat dobbiamo appoggiare il governo in quello che sta facendo. Basta dire no. L’obiettivo va nella direzione giusta per dare liquidità al sistema, anche se per noi avrà un impatto negativo". "Capisco che pagare il tfr in busta paga – ha aggiunto il numero uno di Fca – ha conseguenze negative sui bilanci delle aziende. Dovremmo evitarlo perché com’è strutturato il Tfr ha dato una pace finanziaria alle aziende. Capisco l’obiettivo di Renzi che punta a creare le condizioni per sostenere la domanda e fare ripartire i consumi. L’obiettivo è giusto, le cose vanno riequilibrate, l’Irap non può più reggere, è il più grande disincentivo agli investimenti delle aziende. Quello che conta è dare maggiore liquidità al sistema, più soldi in tasca ai dipendenti".

Non è la prima volta che Sergio Marchionne sostiene le proposte di Matteo Renzi: "Continuiamo ad appoggiare Renzi per l’agenda di riforme che sta portando avanti. È essenziale avere un indirizzo chiaro e penso che ce lo stia dando”, ha affermato qualche giorno fa l'ad di Fiat-Chrysler, aggiungendo che da parte di Fiat “c’è impegno a sviluppare attività in Italia”. “Io ho assorbito un certo numero di critiche dal sistema italiano e a dire la verità me ne sono fregato”. Il Presidente del Consiglio dal canto suo ha elogiato il numero uno di Fiat: "Ha costruito una Fiat che dal governo non ha avuto un centesimo ma è il settimo produttore mondiale".

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