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Ue, Renzi: “Dall’Italia un pacchetto di riforme da attuare in mille giorni”

“All’appuntamento europeo di giovedì e venerdì per il semestre europeo l’Italia porterà la propria voce con grande determinazione e convinzione”. Lo ha detto il premier Matteo Renzi, intervenendo alla Camera.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE – Intervenuto al Senato, Matteo Renzi ha esposto le linee programmatiche per il semestre di Presidenza Europeo: "Oggi l'Italia è più forte – ha detto il premier – non solo per il risultato politico che ha visto un partito italiano quale più votato a livello Ue" ma anche perché "ha recuperato autostima e autorevolezza per sedersi ai tavoli Ue: ci presentiamo con l'umile consapevolezza, la coriacea determinazione, di poter dire qualcosa". Il Presidente del Consiglio ha quindi affermato: "Il patto costitutivo dell'Unione Europea si chiama patto di stabilità e di crescita. Noi non pensiamo che quelle regole debbano essere cambiate. Ma nel dire che devono essere osservate, diciamo anche che quelle regole impongono, non solo il rispetto del vincolo di bilancio, ma della necessità della crescita". L'auspicio di Renzi è che l'Europa torni ad essere il "luogo dell'utopia": "Il semestre europeo non è soltanto il luogo dove discutere di regole, vincoli, parametri, ma una gigantesca opportunità per vincere la sfida educativa e culturale. Perché l'Europa non può essere il luogo dove chiedere di volta in volta uno sconto di pena e con il cappello in mano cortesemente chiedere se possiamo avere questo o quel parametro considerato meglio".

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha illustrato alla Camera le linee programmatiche per il semestre italiano di presidenza europea.  "O l'Europa cambia direzione di marcia o non esiste possibilità di sviluppo e crescita". È la sfida lanciata dall'Italia. Il premier ha proposto un pacchetto di riforme da attuare in mille giorni: tra il 1° settembre 2014 e il 28 maggio 2017. Le comunicazioni di Renzi, saranno replicate alle 16,30 al Senato.

Ore 14.30 – UE, approvata risoluzione di maggioranza –  Sì dell'Aula della Camera alla risoluzione di maggioranza che approva le comunicazioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi sul semestre italiano di presidenza dell'Ue. Il testo di maggioranza è stato approvato con 296 sì, 169 no e 8 astenuti.

Ore 10.55 – Critiche per le sanzioni UE – "E' una logica kafkiana quella secondo la quale l'Europa apre una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per il mancato pagamento dei debiti della P.A. e poi ti impedisce con il patto di stabilità di saldare quegli stessi debiti. Assomiglia a un film dell'orrore", ha criticato  il presidente del Consiglio.

Ore 10.50 – Renzi: "L'Italia non è ancora uscita dalla crisi" – "L'Italia al massimo è uscita dalla depressione ma non è ancora uscita dalla crisi". Ha aggiunto Matteo Renzi, nel corso delle comunicazioni alla Camera.

Ore 10.45 – Renzi: "moneta unica non basta per costruire Europa" – "In questi anni si è affidato alla moneta il compito di costruire l'Europa, e sia detto senza alcun riferimento critico al valore fondamentale delle politiche economiche e finanziarie del processo di integrazione. Ma la moneta unica non basta", ha detto Matteo Renzi nel discorso sul semestre europeo a guida italiana.

Ore 10.38 – Sul patto di stabilità e crescita: "Non chiediamo di sforare il tetto del 3% – "Abbiamo sempre detto che rispettiamo le regole. Non è in discussione: l'abbiamo sempre rispettate e continueremo a farlo ma c'è modo e modo di affrontare le regole", ha assicurato il premier alla Camera. "Noi non chiediamo violare il tetto del 3%, a differenza di quello che fecero Germania e Francia in passato".

Ore 10.35 – Sul tema dell'immigrazione – In Europa si sono viste prese di posizione "al limite della xenofobia", dice Renzi in merito allo spinoso tema dell'immigrazione che riguarda in primis il nostro Paese. "Se dobbiamo sentirci dire: ‘Il problema non ci riguarda', rispondiamo ‘tenetevi la vostra moneta ma lasciateci i nostri valori'. Non basta avere una moneta, un presidente in comune, una fonte di finanziamento in comune, o accettiamo destino e valori in comune o perdiamo il ruolo stesso dell'Europa davanti a se stessa".

Ore 10.30 – Renzi: "non dobbiamo farci dettare agenda da agente esterno" – "Non dobbiamo farci dettare l'agenda da un agente esterno ma dire che se facciamo le riforme non è perché ce lo chiedono ma perché le vogliamo". Una burocrazia più semplice "non deriva dall'Ue ma dalla necessità di evitare che i cittadini quando entrano nella pubblica amministrazione debbano prendere un giorno di ferie". Lo ha detto Matteo Renzi.

“All'appuntamento europeo di giovedì e venerdì l'Italia porterà la propria voce con grande determinazione e convinzione. Indipendentemente dall'appartenenza politica e dal giudizio delle ultime elezioni, dobbiamo riconoscere che portiamo in Europa un'Italia forte”. Queste le parole del premier Matteo Renzi alla Camera in vista del semestre che vedrà l'Italia alla presidenza di turno dell'Unione Europea. "In questi anni abbiamo dato l'impressione come classe dirigente del paese l'idea di un'Italia che considera il paese come un luogo altro. Ma noi siamo in Europa quando usciamo la mattina di casa", quando "ci guardiamo allo specchio", l'Europa "non è qualcosa di altro da noi", ribadisce Renzi. E incalza: “Non accettiamo da nessuno lezioni di democrazia o democraticità: se milioni di persone hanno votato perché l'Ue cambiasse verso abbiamo una responsabilità. La forza del nostro paese va oltre i risultati elettorali. L'Italia deve smettere di vedere nelle istituzione Ue luogo di autorizzazioni. Nessuno può autorizzarci a fare l'Italia”. L'Italia “intende presentarsi al semestre con un pacchetto unitario di riforme" che si sviluppa su un "arco di tempo sufficiente, un medio periodo politico di mille giorni: dal primo settembre 2014 al 28 maggio 2017", spiega ancora il Presidente del Consiglio alla Camera. E ancora: "O l'Europa cambia direzione di marcia o non esiste possibilità di sviluppo e crescita".

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