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Renzi: “I populismi si combattono con il buon senso, non con la burocrazia”

Secondo il presidente del Consiglio, gli interventi di recupero e ricostruzione delle abitazioni andate distrutte a causa del terremoto che ha colpito il Centro Italia lo scorso 24 agosto non possono essere inclusi nel patto di stabilità e devono essere scorporati, altrimenti in questo modo l’Europa continuerà ad alimentare populismi e verrà sempre additata a colpevole di ogni disastro.
A cura di C. M.
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Renzi alla Valle dei Templi per firmare il 'Patto per la Sicilia'

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, attualmente a New York per partecipare all'annuale Assemblea generale delle Nazioni Unite, nella consueta enews settimanale torna a parlare del grave terremoto che ha colpito il Centro Italia e annuncia la presentazione del progetto Casa Italia, elaborato con la collaborazione del commissario per la ricostruzione delle zone terremotate, Vasco Errani. "Tutto ciò che serve a tenere al sicuro i nostri figli vale più di qualsiasi regola burocratica. Ma i lavori devono essere fatti bene, seguendo la filosofia del recupero, con l'attenzione a ogni centesimo come fossero i lavori di casa nostra. Perché la scuola è casa nostra, è Casa Italia", ha spiegato il presidente del Consiglio, sottolineando che il progetto prevede un grande piano di prevenzione del Paese che durerà anni e che per questo motivo è necessario avviare i lavori il prima possibile.

"Se in nome di regole burocratiche astruse, qualcuno vuole impedire all'Italia di mettere a posto le scuole con gli interventi antisismici come pensate che possa reagire una famiglia normale? Semplice: darà la colpa all'Europa della propria paura per i figli. Odierà l'Europa considerata responsabile di tutto. Poi non ci stupiamo se crescono ovunque i movimenti populisti e demagoghi. Non puoi fare allo stesso tempo le condoglianze per Amatrice e poi bloccare gli interventi antisismici in nome del patto di stabilità. L'alternativa all'antipolitica è il buon senso, non la burocrazia", ha sottolineato Renzi.

Parlando del vertice europeo tenutosi a Bratislava la scorsa settimana, Matteo Renzi sostiene che l'unico impegno concretamente sottoscritto è stata la conferma del "cammino immaginato a Ventotene, che porterà a Roma, nel marzo 2017, per la cerimonia della firma dei 60 anni dell'Unione Europea e per il rilancio dell'ideale continentale. Toccherà al Governo Italiano giocarsi questi sei mesi, decisivi, lanciando proposte concrete. Sogno un'Europa che torni a innovare, a crescere, a essere dinamica e attrattiva. Non solo l'Europa delle burocrazie e dei vertici dei capi di governo", ha sottolineato Renzi, raccontando inoltre di aver fatto alcuni esempi di "cammino" ai leader e capi di Stato degli altri Paesi intervenuti alla conferenza: "Sulla politica economica bisogna riconoscere che Obama e l'America hanno fatto bene e che l'UE ha sbagliato direzione. Oggi è un dovere rilanciare sui giovani, sugli investimenti pubblici e privati non solo sull'austerity, sull'Europa sociale e non solo sull'Europa finanziaria. Dalle infrastrutture digitali alla ricerca l'Europa deve avere una strategia, non solo un insieme di regole che ognuno interpreta come vuole, dalle tasse al patto di stabilità", ha chiosato il presidente del Consiglio.

Riguardo alla questione immigrazione, Renzi sostiene sia necessario intervenire in Africa, come l'Italia ha già proposto. "Non si possono piangere calde lacrime quando un barcone affonda o viceversa chiudere le frontiere quando la gente scappa dalla fame o dalla guerra. Bisogna intervenire a monte. Per il momento abbiamo visto tante interviste e pochi fatti concreti".

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