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Renzi: “Grillo è uno sciacallo, noi ridiamo speranza all’Italia”

Renzi alla direzione nazionale del Pd in vista delle elezioni europee: “Loro sono la rabbia, noi la speranza. Il 17-18 maggio mobilitazione straordinaria con 10mila banchetti in tutti i Comuni”
A cura di Antonio Palma
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"Quando Grillo è andato a Piombino, è andato a fare lo sciacallo su una fabbrica che chiude. Io non sono tenero con i sindacati, ma l’ultimo luogo in cui andare a fare lo sciacallo è dove un’azienda come la Lucchini chiude. Noi abbiamo proposto una soluzione. Questa è la differenza tra chi scommette contro e chi scommette a favore dell’Italia". È un passaggio dell'intervento di Matteo Renzi alla  direzione nazionale del Pd in corso oggi a Roma in vista delle prossime elezioni europee. "La campagna elettorale delle europee sta diventando un derby tra la rabbia e la speranza. Tra chi scommette sul fallimento dell'Italia e chi pensa che l'Italia ce la può fare. Loro sono la rabbia, noi la speranza" ha attaccato il Premier riferendosi agli avversari politici, rincarando poi la dose: "In politica avevamo i falchi e le colombe, ora abbiamo i gufi e gli sciacalli, che sfruttano ogni occasione per sottolineare che lo Stato non c'è e che non ce la faremo mai".

Pd nelle piazze – In vista delle lezioni europee Renzi che è anche il segretario del Pd ha incoraggiato i rappresentanti del suo partito: "Mancano 20 giorni al passaggio elettorale e il Pd deve avere il coraggio, la forza e la voglia di scegliere il luogo dove vincere le elezioni e per noi questo luogo è la piazza".  "Il 17 e il 18 maggio ci sarà una mobilitazione straordinaria del Pd con 10mila banchetti in tutti i Comuni dove si vota" ha annunciato il Premier, aggiungendo: "Vorrei chiedere ai parlamentari uno sforzo straordinario nei 27 comuni capoluogo in cui si vota alle prossime amministrative, perché dai comuni capoluogo riparte un senso di ricostruzione di una comunità".

Spostare la discussione sull'Europa – "Dobbiamo puntare a fare il risultato più significativo sin dal primo turno. Senza guardare i sondaggi che si sa, portano sfiga. Il vero sondaggio è quello del 25 maggio e basta" ha continuato Renzi, ricordando "Dobbiamo riuscire a cambiare tono alla discussione sulle europee che oggi non è per niente sull’Europa".  "Dobbiamo chiedere un voto non perché il governo abbia un consenso leggermente migliore, non è un sondaggio sui ministri, ma è il tentativo per dire che per cambiare l’Europa dobbiamo stare concretamente in campo noi" ha precisato il segretario Pd, annunciando poi un suo tour nel Sud Italia "per parlare dei fondi europei a Napoli, Reggio Calabria e Palermo".

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