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Renzi: “Fuori dal Pd non c’è una sinistra migliore”

Dalla Festa dell’Unità di Reggio Emilia, il presidente del Consiglio ha invitato a “non ironizzare” su Berlusconi e D’alema: “Quando ci sono amore e affetto ci deve essere rispetto. Non fate battute”.
A cura di C. T.
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"Fuori dal Pd non c'è una sinistra migliore, la rivoluzione del proletariato, fuori dal Pd e da questo Pd c'è l'Afd in Germania, la Le Pen in Francia, Farage in Inghilterra e in Italia il qualunquismo e la demagogia in camicia verde". Così il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è rivolto "ai tanti che trovano qualcosa che non va, a chi dalla mattina alla sera si lamenta", parlando alla Festa dell'Unità di Reggio Emilia. Il Pd, secondo il premier, "pratica la trasparenza", non è come quelli che "la scrivono sul blog o sulle mail che poi non legge. Noi non raccontano storielle e non viviamo nella realtà virtuale, noi la trasparenza la scriviamo nella nuova costituzione". Nonostante questo attacco, Renzi ha ribadito che "da presidente del consiglio confermo la disponibilità di lavorare con Virginia Raggi. Il fanatismo di chi non crede al compromesso è il fanatismo di chi non conosce la bellezza e la nobiltà del dialogo e del confronto".

Poi il premier ha parlato del terremoto, spiegando di aver chiesto "ai migliori di darci una mano, ma i migliori sono i cittadini. È giusto ricostruire, ma è bello tentare di dimostrare che l'Italia non è un insieme di sperperi come quelli che per troppi anni abbiamo visto anche per colpa di chi ci ha governato. Possiamo far vedere che questo Paese può essere un punto di riferimento nel mondo".

Infine, il referendum costituzionale, definito da Renzi "la partita più grande", in cui "non è in ballo un governo o la storia personale dell'uno o dell'altro. È in ballo la credibilità del paese". Quella che sarà sottoposta al referendum "non è riforma che dà più poteri al premier, di riforme che davano più poteri al premier ce n'erano due: una voluta da Berlusconi, una da D'Alema, ma non son passate". E proprio su questi ultimi due il premier ha invitato a "non ironizzare", perché "quando ci sono amore e affetto ci deve essere rispetto. Non fate battute".

"Io sono per non personalizzare il referendum- ha concluso il premier – ma guardiamo il merito della riforma, anche perchè se si personalizza si deve dire che Berlusconi vota no, Grillo vota no, Salvini vota no, votano tutti no, ci metto dentro anche D'Alema".

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