Renzi e la cittadinanza ai bimbi stranieri: basterà un ciclo di studi
Dopo l'approvazione della nuova legge elettorale, a gennaio il governo è pronto a portare in Parlamento l'intricata questione dei diritti civili con una serie di provvedimenti di riforma del nostro ordinamento. Lo ha annunciato ieri il Premier Matteo Renzi nel corso dell'intervista televisiva a Domenica Live. Non si tratta solo del tema delle unioni civili, di cui si sta discutendo molto in questi giorni, ma anche della cittadinanza ai bambini nati in Italia da genitori stranieri di cui si parla da tempo senza una vera riforma in merito. Anche il governo Renzi dunque promette di confrontarsi ora con la delicata questione della concessione della cittadinanza ai bambini stranieri nati in Italia che secondo il Presidente del Consiglio è "un fatto di civiltà". In effetti la questione riguarda oltre un milione di minori residenti stabilmente nel nostro Paese che arrivati alla maggiore età e nonostante abbiano sempre vissuto in Italia e frequentato le nostre scuole sono considerati stranieri.
La proposta di cittadinanza ai bimbi stranieri
Proprio la scuola sembra essere uno dei pilastri della nuova riforma voluta da Renzi. Come ricostruisce Repubblica, infatti, il progetto di disegno di legge che dovrebbe approdare a fine anno alla Camera prevede la cittadinanza per i bambini che nascono in Italia da genitori immigrati, a patto però che concludano un ciclo scolastico cioè la scuola dell'obbligo. In sostanza la riforma della cittadinanza si pone l'obiettivo di passare dallo ius sanguinis (che prevede la cittadinanza solo ai figli di italiani) a una sorta di ius soli temperato. Il cambiamento potrebbe riguardare anche i ragazzi che arrivano già in età adolescenziale, a patto che completino la scuola secondaria superiore.
L'attrito con il Ncd sulla cittadinanza ai bimbi stranieri
Ovviamente resta l'incognita dei numeri in Parlamento per approvare la legge visto che già in diverse occasioni il Nuovo Centrodestra ha fatto capire di non gradire una apertura illimitata. "Non siamo un partito xenofobo come la Lega. Siamo d'accordo sul principio dello ius soli temperato, il problema con Renzi è definire il grado di… temperatura" ha chiarito infatti senza mezzi termini il coordinatore del partito, Gaetano Quagliarello.