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Renzi: “Dicevano che avremmo fatto la fine della Grecia, oggi la musica è diversa”

Il Presidente del Consiglio rilancia: “Ora la generazione Leopolda è al potere. Nessuno aveva mai fatto così tanto in così poco tempo”.
A cura di Redazione
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Dopo aver partecipato alla mobilitazione nazionale del Partito Democratico, presenziando al banchetto di Rignano, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi fa il punto della situazione in una lunga intervista al Corriere della Sera. Si parte dalla situazione internazionale, con il Presidente del Consiglio che ribadisce la posizione “prudente” del nostro Paese: “Noi dobbiamo annientare i terroristi, non accontentare i commentatori. E la cosa di cui non abbiamo bisogno è un moltiplicarsi di reazioni spot senza sguardo strategico”. Del resto, il nostro Paese è già impegnato su più fronte: “Guidiamo la missione in Libano, siamo in Afghanistan, in Kosovo, in Somalia, in Iraq. Il consigliere militare di Ban Ki- moon per la Libia è il generale Serra, uno dei nostri uomini migliori. Abbiamo più truppe all’estero di tutti gli altri, dopo gli americani e come i francesi”.

Quanto a presunte frizioni con la Francia, ribadisce: “Ho grande rispetto, stima e amicizia personale per François Hollande. È un uomo molto intelligente, la sua reazione è legittima e comprensibile. Ma lui sta guidando una Francia ferita, che ha bisogno di dare risposte a cominciare dal piano interno. Noi vogliamo allargare la riflessione, lottando contro il terrorismo e domandandoci quale sia il ruolo dell’Europa oggi”.

Un bilancio roseo è invece quello che Renzi fa dell’azione di governo in questi ultimi mesi: “Nessuno aveva mai fatto così tanto in così poco tempo. Le aziende lo sanno. Si può sempre fare meglio, ma dato il quadro di bilancio – dal prossimo anno il debito finalmente scenderà e questo è un bene per i nostri figli – non possiamo fare di più. Adesso la sfida è soprattutto sui consumi”. Alle critiche, poi risponde: “Quella del letargo è una immagine che non mi convince. Chi sta tenendo in piedi l’Italia è gente che non dorme. Gente che crede nel merito. Che rischia tutti i giorni”. E in vista della Leopolda ribadisce: “Un anno fa Jobs act, legge elettorale, riforma costituzionale, riforma della Pubblica amministrazione, buona scuola, riduzione delle tasse sembravano sogni impossibili da raggiungere. A distanza di 12 mesi per noi parlano i risultati. La generazione Leopolda adesso è al potere: dobbiamo dimostrare di cambiare la politica senza permettere alla politica di cambiare noi”.

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