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Renzi: “Chi vota no al referendum non vuole ridurre poltrone e stipendi dei politici”

Il Presidente del Consiglio, nella sua tradizionale eNews, torna a parlare del referendum e attacca il fronte del No: “Sono loro che vogliono personalizzare lo scontro”.
A cura di Redazione
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Torna a scrivere la sua eNews il Presidente del Consiglio Matteo Renzi, soffermandosi in particolare sul referendum confermativo sulla riforma della Costituzione che, con ogni probabilità, si terrà il prossimo ottobre. Nella lettura di Renzi, il tema della consultazione sarà tutto sommato semplice e verterà su due diverse concezioni della politica, che rimandano non soltanto al merito della riforma della Carta costituzionale.

È lo stesso Renzi ad elencare i “vantaggi” derivanti da una vittoria del sì alla consultazione (che, lo ricordiamo, non prevede quorum):

Se vince il Sì diminuiscono le poltrone; se vince il no restiamo con il Parlamento più numeroso e più costoso dell'Occidente.

Se vince il Sì, per fare le leggi e votare la fiducia sarà sufficiente il voto della Camera come accade in tutte le democrazie; se vince il no continueremo con il ping-pong tra i due rami del Parlamento.

Se vince il Sì avremo un governo ogni cinque anni; se vince il no continueremo con la media di un governo ogni tredici mesi.

Se vince il Sì avremo meno poteri alle Regioni; se vince il No continueremo a avere venti burocrazie diverse per trasporti, infrastrutture, energie, promozione turistica all'estero.

Se vince il Sì i consiglieri regionali non guadagneranno più dei sindaci; se vince il No continueremo con stipendi e rimborsi di oggi.

Se vince il Sì aboliremo gli enti inutili a partire dal CNEL; se vince il No continueremo con i poltronifici.

Secondo il segretario del Partito Democratico, inoltre, la personalizzazione dello scontro è un obiettivo del fronte del No, che “comprensibilmente, sui contenuti si trova un po' a disagio”, considerando che “sui contenuti la stragrande maggioranza dei cittadini – di tutte le forze politiche – vuole rendere più semplice l'Italia come fa questa riforma, finalmente”.

La campagna elettorale del sì, invece, comincerà il 21 maggio da Bergamo, e dunque incrocerà quella delle elezioni amministrative. prevista anche l’inaugurazione di un sito internet dedicato “www.bastaunsi.i” che servirà anche a raccogliere suggerimenti e proposte dei cittadini.

Nella newsletter del Presidente del Consiglio c'è poi spazio per la rivendicazione dei provvedimenti in tema di alleggerimento del carico fiscale, con l'elenco delle misure portate a casa dall'esecutivo:

  • Via l'Irap costo del lavoro.
  • Via l'Imu e la Tasi sulla prima casa.
  • I mitici 80 euro che tutti deridono ma che, alla fine dell'anno, sono 960 euro.
  • Il credito di imposta al Sud.
  • Il super-ammortamento al 140% per chi mette soldi in azienda anziché in tasca.
  • Gli incentivi per chi assume.
  • VIA l'Imu e l'Irap agricola
  • Il canone Rai che passa da 113 euro a 100 euro.
  • Le tasse locali che per legge non possono più aumentare.
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