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Renzi: “C’è un’Italia che ci prova e una che si lamenta solo, a me pagano per provarci”

Il Premier dal Giappone torna sulle polemiche a proposito del sud: “I dati del consenso non sono più alti come l’anno scorso ma noi abbiamo l’imperativo di cambiare l’Italia”
A cura di Antonio Palma
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Dopo le polemiche a distanza delle scorse ore, il Premier Renzi dal Giappone torna a parlare della questione Sud non risparmiando frecciatine ai critici del suo operato. "Ci sono due Italia: una che ci prova e una che si lamenta solo. Certo c'è tanto da cambiare al sud come al nord, ci sono tanti problemi ma c'è tanto che funziona. E a me pagano per provarci" ha replicato Renzi, ricordando che "il sud è l'accordo su Carinaro Pompei, Reggio Calabria dove abbiamo convinto Hitachi a tenere aperto lo stabilimento, l'Ilva con il decreto per ripartire". Il Presidente del Consiglio ha difeso a spada tratta i provvedimenti messi in campo dal governo ribadendo di avere i numeri per approvare le riforme in Parlamento. "Le polemiche quotidiane della minoranza, che è una parte della minoranza di un anno fa e che nonostante i numeri non ha impedito di approvare le riforme, lasciano il tempo che trovano" ha dichiarato Infatti Renzi, aggiungendo: " Il parlamento sta lavorando come mai dal '48. Basta vedere dove stavamo un anno fa, con l'economia in discesa, e dove siamo ora".

"Le riforme ci sono costate scioperi e polemiche continue, i dati del consenso non sono più alti come l'anno scorso ma noi abbiamo l'imperativo di cambiare l'Italia" ha insistito Renzi , interpellato sul treno Alta Velocità giapponese in viaggio da Tokyo a Kyoto. Al netto delle polemiche, Renzi ha assicurato che "le riforme si fanno e con gli occhiali giusti vedrete dove saremo tra un anno". Il premier ha anche difeso la qualità dei manager scelti da lui e la loro indipendenza spiegando: "intorno a me ci sono i migliori con qualità e risultati sotto gli occhi di tutti, alla faccia del cerchio stretto dei soliti noti e nomine appartenenti al club dei renziani inventati tra Scandicci e Pontassieve, come dicono per sostenere che nomino solo i miei".

A proposito di dirigenti da nominare, sulla Rai Renzi ha assicurato che presto il governo indicherà i nomi di dg e presidente. "Saranno professionisti di livello, competenza e indipendenza come è giusto che sia. È evidente che la nostra scommessa sulla tv pubblica è di grande respiro" ha affermato il Premier, spiegando: "Non c'erano alternative temporali al rinnovo, la prorogatio si spiega male per un'azienda da 3 miliardi. Alla Gasparri non c'erano alternative, la forzatura sarebbe stata non rinnovare il cda. Ora il gioco è in mano al Parlamento con la Vigilanza". A chi gli chiedeva delle voci che indicano il nome di Campo Dall'Orto come nuovo dg Rai Renzi non si è sbilanciato: "È uno stimatissimo professionista, tra i più interessanti innovatori della tv italiana, un nome di altissimo valore che corrisponde ai criteri di qualità, autorevolezza e capacità ma vedremo. Aspettiamo i nomi della commissione di Vigilanza e poi il Mef".

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