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Renzi: “Bersani ha votato 3 volte questa riforma, si assuma responsabilità del No”

Il Presidente del Consiglio ribadisce: “Ci sono persone che fanno politica per cambiare il Paese, io sono fra queste”.
A cura di Redazione
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“Non riesco a capire come sia possibile che ci sia gente che vota no solo per fare un dispetto a chi governa. Come si fa a dire no in nome di un'antipatia? Tutti loro non dicono no perché hanno un'alternativa, ma solo per antipatia nei miei confronti”. Così Renzi apre la riflessione sull’imminente referendum sulla riforma della Costituzione ospite di Massimo Giletti a l’Arena su RaiUno, ennesimo appuntamento della sua campagna elettorale in vista della consultazione del 4 dicembre. Nella lettura del Presidente del Consiglio “se vincesse il no le cose non cambieranno mai”, mentre l’approvazione definitiva della riforma consentirebbe al Paese di “voltare pagina”. Per Renzi in caso di sconfitta non ci saranno “scenari foschi”, ma “se passa il no, a fronte di una richiesta di cambiamento, vuol dire che continueremo con l’instabilità, i costi della politica e con gli stessi meccanismi”. Poi aggiunge: "Da una parte c'è chi dice solo no e vuole buttare tutto giù, dall'altra ci siamo noi".

Non manca un riferimento alla scelta di Forza Italia di non appoggiare la riforma: “Berlusconi ha votato in prima lettura il disegno di legge, poi ha rotto sull’elezione di Mattarella, scelta incomprensibile. Per questo tanti elettori di destra voteranno Sì, anche perché all’italiano medio di Renzi, Berlusconi e Grillo interessa meno di avere un sistema più efficiente”.

Su Bersani: "Pier Luigi ha votato tre volte questa riforma, che è stata due anni e 4 giorni in Parlamento, con 122 emendamenti e sei letture. Ora ciascuno può fare la sua valutazione sulla sua scelta, ma per fortuna non si vota né su di me né su Bersani".

“La gente non si rassegna alla descrizione del nostro Paese come pieno di problemi e basta”, aggiunge Renzi, ammettendo che “ci sono problemi, certo”, ma anche segnali positivi: “Human Technopole, Apple a Napoli, Bezos a Torino… Io vedo un’Italia che può farcela, anche se nessuno ha la bacchetta magica”. Quanto ai dati economici, "ora stiamo discutendo tra 0,7 e 0,8, ma voglio ricordare che quando abbiamo preso in mano il Paese i numeri erano -1,4 e -1,3", dunque "io voglio fare di più, ma non possiamo raccontare una realtà diversa".

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