1.130 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Renzi assicura: “Non aumenterà né l’Iva né la benzina. Mio Governo ha lasciato conti in ordine”

L’ex Presidente del Consiglio ribadisce di aver lasciato i conti in ordine con “un tesoretto con le risorse per affrontare le tre emergenze sociali, le tre P: pensioni, periferie, povertà”.
A cura di Redazione
1.130 CONDIVISIONI
Immagine

Mentre si avvicina l’appuntamento delle primarie per la segreteria del Partito Democratico, fissate per il 30 aprile prossimo, si alza ancora il tono dello scontro politico. La questione ruota intorno al DEF, il Documento di Economia e Finanza, che recepisce anche le indicazioni europee per la cosiddetta manovrina, ovvero la correzione di circa 3,4 miliardi di euro per riportare nei parametri il rapporto deficit / Pil.

Dopo gli attacchi delle opposizioni, con in prima fila Forza Italia e MoVimento 5 Stelle, è Matteo Renzi a replicare, ribadendo che con i provvedimenti del Governo Gentiloni non ci sarà un aumento dell’IVA, né alcun rincaro su zucchero e benzina. Poi aggiunge di aver “lasciato un tesoretto di 47 miliardi di euro” (in realtà la cifra è spalmata su più anni e per il 2017 parliamo di una cifra vicina agli 1,9 miliardi di euro). Ecco cosa scrive Renzi:

Giusto per orientarsi nel mare di bugie (pardon, adesso vanno chiamate post-verità o fake news) che sono uscite in questi mesi, dopo che il Governo ha approvato martedì scorso il DEF, possiamo finalmente dire che:

  • Non c’è nessun aumento di IVA, né della benzina, né dello zucchero. L’ultima volta che in Italia è aumentata l’IVA risale al 1° ottobre 2013, un altro governo. Noi le tasse non le aumentiamo. E il Governo Gentiloni ha scelto la stessa strategia. Anche per il futuro, a giudicare da quello che c’è scritto nel DEF. Il PD non è più il partito delle tasse, abbiamo davvero rottamato Dracula.

  • Non c’è nessun buco di Bilancio, ma un bel tesoretto. Il Governo ha scelto di aderire alla richiesta europea di ulteriore riduzione del deficit, una delle tante richieste che vengono fatte a cadenza annuale nelle consuete trattative tra Bruxelles e le varie capitali. Normale amministrazione. I soldi necessari vengono da provvedimenti ideati in passato (rottamazione Equitalia e split payment su tutti): non abbiamo lasciato nessun buco. Abbiamo però lasciato molti soldi per i principali provvedimenti di cui l’Italia ha bisogno. Su tutti il fondo da 47 miliardi di euro – che abbiamo costruito nella Legge di Bilancio e voluto come DPCM, cioè come Presidenza – per gli investimenti che il Presidente Gentiloni firmerà nei prossimi giorni. Sintesi giornalistica: abbiamo lasciato un tesoretto, non un buco.

  • E il tesoretto – non il buco – contiene anche le risorse per affrontare le tre emergenze sociali, le tre P: pensioni, periferie, povertà. Sono tre settori su cui il Governo dei mille giorni ha lasciato i fondi e adesso si tratta solo di far partire concretamente gli interventi. Sulle periferie già si sono firmati gli accordi, sulla povertà venerdì scorso Poletti ha annunciato il decreto che costituisce un importante passo in avanti. Sulle pensioni è di stamani la firma del Presidente Gentiloni sulla cosiddetta APE, l’anticipo pensionistico.

1.130 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views