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Renzi: “Abbandonare Schengen è tradire l’idea di Europa”

“Non rinuncerò a difendere l’interesse nazionale”, ha detto il premier Matteo Renzi parlando dell’Europa a Mantova. Sulla crisi dei rifugiati è intervenuta da Davos anche Christine Lagarde: “L’Unione europea si gioca la sopravvivenza” stessa di Schengen, l’accordo per la libera circolazione delle persone e delle merci.
A cura di Susanna Picone
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Chi afferma che il problema europeo è Schengen, che bisogna chiudere le frontiere “non solo fa un passo indietro, ma tradisce l'idea di Europa”: ne è convinto il premier Matteo Renzi, intervenuto questa mattina a Mantova, nominata capitale italiana della cultura. Sulla crisi dei rifugiati l'Unione europea “si gioca la sopravvivenza” stessa di Schengen, l'accordo per la libera circolazione delle persone e delle merci: è quanto invece ha detto parlando a Davos la direttrice generale Christine Lagarde, che nel suo intervento ha manifestato le preoccupazioni del Fondo monetario internazionale  per la situazione dei migranti in Europa che rischia di compromettere l'accordo.

Renzi: "Cultura antidoto contro il terrorismo" – Il presidente del Consiglio da Mantova ha ribadito il no alla paura che il terrorismo cerca di portare e contro cui il vero antidoto è “la cultura”. “Il terrorismo ha chiaro che deve minare alla radice il nostro modo di vivere, ma noi non ci rassegniamo a vivere nella paura”, ha spiegato il premier che, parlando poi del botta e risposta tra Italia e Unione europea, ha detto che “nessuno di noi fa le bizze ai tavoli europei, non andiamo in Europa per chiedere qualcosa in più, come in una rivendicazione sindacale, ma pensiamo che l'interesse nazionale non sia una parolaccia”. “Non rinunciamo a gustare e tutelare la bellezza – ha detto ancora il premier parlando dalla città lombarda – il ruolo dell'Italia oggi è quello di affermare una risposta possibile alla crisi che il nostro tempo sta vivendo. Non siamo solo un museo della memoria ma un laboratorio della speranza”.

Renzi contestato – Riguardo il tema delle riforme Renzi ha ricordato che il Senato per la terza volta ha votato il proprio superamento, “cosa cui non credeva nessuno, ma bellissima”. “È la politica che supera la sua autoreferenzialità, un segno che l'Italia si è rimessa in moto”, ha continuato il presidente del Consiglio. “Se il 2015 è stato l'anno delle riforme – così Renzi -, il 2016 sia l'anno dei valori. L'Italia torni a chiedere valori all'Europa”. Al suo arrivo a Mantova, il premier Renzi ha subito una piccola contestazione. Una volta giunto al teatro Bibiena da una finestra è stato srotolato uno striscione con scritto “Renzi ciocapiat” (ciarlatano) accanto a una bandiera di Rifondazione comunista. “Stai distruggendo la sanità pubblica”, ha detto inoltre uno dei contestatori.

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