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Regeni, arrestato il consulente della famiglia. Il governo: “Affare interno”

Amnesty International fa sapere che l’uomo è accusato di terrorismo: rimarrà in carcere per almeno altri 15 giorni. Sono stati 238 gli arresti in Egitto nell’anniversario del ritiro di Israele.
A cura di Giorgio Scura
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La famiglia Regeni si dice "angosciata" per l'arresto in Egitto di Ahmed Abdallah, presidente del consiglio d'amministrazione della Commissione egiziana per i diritti e le libertà (Ecrf), una organizzazione non governativa che sta offrendo attività di consulenza ai legali dei genitori di Giulio Regeni. La famiglia esprime "preoccupazione per la recente ondata di arresti in Egitto ai danni di attivisti per i diritti umani, avvocati e giornalisti anche direttamente coinvolti nella ricerca della verità circa il sequestro, le torture e l'uccisione di Giulio".

Amnesty International ha fatto sapere che "Ahmed Abdullah è stato prelevato nella sua abitazione nella notte tra il 24 e il 25 aprile dalle Forze speciali. E' accusato di istigazione alla violenza per rovesciare il governo, adesione a un gruppo "terroristico" e promozione del terrorismo".

Secondo Amnesty, sono almeno 238 le persone, tra cui attivisti e giornalisti locali e stranieri, arrestate in varie città dell'Egitto il 25 aprile, giorno in cui si celebra il ritiro nel 1982 di Israele dalla penisola del Sinai. "Il massiccio spiegamento di forze e mezzi di sicurezza – sottolinea l'associazione – ha di fatto impedito lo svolgimento delle manifestazioni pacifiche indette per protestare contro la cessione di due isole del mar Rosso all'Arabia Saudita, una decisione che secondo molti gruppi della società civile egiziana è stata presa in modo incostituzionale e privo di trasparenza".

Il governo: "Arresto non ha a che fare con Regeni"

A proposito della "custodia cautelare" applicata per quattro giorni al consulente egiziano della famiglia di Giulio Regeni, l'ingegnere Ahmed Abdallah Al Sheikh, amministratore della Commissione Egiziana per i diritti e le liberta' (Ecfr), fonti della procura generale del Cairo sostengono che il provvedimento e' stato attuato per "manifestazione senza autorizzazione" e che "questa questione non ha nulla a che fare con la famiglia dello studente italiano". Lo scrive il sito del quotidiano Al Masry Al Youm.

Fermo prolungato di 15 giorni

La procura della repubblica di Cairo est ha prolungato per altri 15 giorni il fermo del consulente della Famiglia Regeni, l'ingegner Ahmed Abdallah, amministratore della Commissione egiziana per i diritti e le liberta' (Ecfr). Lo riferiscono fonti giudiziarie. Due giorni fa la procura aveva disposto un fermo iniziale di Abdallah per quattro giorni. Le fonti giudiziarie ribadiscono che il fermo di Ahmed Abdallah rientra nell'ambito dell'inchiesta su accuse per incitamento alla manifestazione contro l'accordo di limitazione delle frontiere tra Egitto e Arabia Saudita (che prevede la cessione a quest'ultima di due isole del Mar Rosso, Tiran e Sanafir), per pubblicazione di notizie false, per ricorso alla violenza e minaccia alla pace sociale, all'ordine e all'interesse pubblico.

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