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Regeni, dopo sette mesi l’Egitto riconsegna all’Italia i documenti dello studente ucciso

I documenti di Regeni consegnati ad una delegazione della procura di Roma nel corso di un incontro tenutosi al Cairo con i pm egiziani.
A cura di Antonio Palma
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Dopo oltre sette mesi dal loro ritrovamento, finalmente le autorità egiziane hanno riconsegnato all'Italia i documenti di Giulio Regeni, il giovane studente friulano scomparso in circostanze misteriose al Cairo il 25 gennaio scorso  durante la sua permanenza per una ricerca universitaria e poi ritrovato cadavere il 3 febbraio in strada con evidenti segni di tortura. Si tratta del passaporto, di due tesserini universitari e del bancomat dello studente italiano ritrovati dalla polizia egiziana il 24 marzo scorso. I documenti sono ora in mano ai pm della Procura di Roma che indagano sul caso in Italia. Lo rende noto un comunicato congiunto della procura capitolina  e della procura generale egiziana.

I documenti di Giulio Regeni furono trovati in un borsa che si trovava nell'abitazione della parente di uno degli uomini uccidi in un raid della polizia e egiziana e indicati in un primo momento dalle autorità locali come gli assassini dello studente italiano. Secondo gli inquirenti locali, infatti, i documenti erano una prova che i componenti del gruppo  uccidi nel conflitto a fuoco i strada, erano parte di una banda criminale autore del sequestro a scopo estorsivo di Giulio Regeni. Una ipotesi poi tramontata definitivamente dopo le proteste italiane.

Da allora i documenti erano rimasti nelle mani degli egiziani nonostante le ripetute richieste dei pm italiani. Ora sono stati consegnati ad una delegazione della procura di Roma, guidata dal pm Sergio Colaiocco, nel corso di un incontro tenutosi al Cairo con la procura generale egiziana. Durante l'incontro le parti "hanno discusso gli ultimi sviluppi investigativi ed hanno rinnovato l'impegno a continuare la loro proficua collaborazione nel comune intento di assicurare giustizia alla vittima" e la procura generale egiziana è stata inoltre invitata a Roma a dicembre per un nuovo approfondimento sul caso e un incontro con la famiglia Regeni.

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