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Referendum, “Zanardi per Sì? Lo facevo più in gamba”: bufera sul sindaco di Suvereto

Il primo cittadino della città toscana si è lasciato andare ad una battuta su facebook contro l’atleta paralitico facendo riferimento alla sua disabilità. Dopo le critiche si è giustificato: “La satira serve per muovere le coscienze anche attraverso un pugno nello stomaco”
A cura di Antonio Palma
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A poche ore dall'atteso referendum costituzionale del 4 dicembre, la campagna elettorale tra i due diversi schieramenti si fa sempre più accesa soprattutto sul web e sui social con scelte in alcuni casi molto discutibili. È quello che è avvenuto ad esempio con Giuliano Parodi, sindaco di Suvereto, in provincia di Livorno. Schieratosi per il No al referendum, il primo cittadino,  eletto nel 2014 con una lista civica, infatti ha preso di mira l'atleta paralimpico ed ex pilota di Formula Uno Alex Zanardi che nei giorni scorsi aveva manifestato il suo voto in favore del Sì al referendum.

"Alex Zanardi vota SI? peccato lo facevo più in “gamba”…" ha scritto il sindaco sul suo profilo Facebook facendo seguire la frase da uno smile. Un'espressione che ovviamente ha scatenato un coro di critiche contro Parodi visto che fa riferimento alla disabilità di Zanardi. Il sindaco in poco tempo è stato subissato di critiche, insulti e addirittura minacce di morte. Una vera  e propria bufera mediatica che ha costretto il primo cittadino del città toscana anche a bloccare il suo profilo, ance se ormai le sue parole avevano fatto il giro del web.

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"Era una battuta ironica. La satira serve per muovere le coscienze e attraverso un pugno nello stomaco far riflettere sulle questioni", ha cercato di difendersi Parodi, spiegando: "Personalmente trovo più pornografico e amorale un governo che taglia i fondi per l'assistenza ai disabili, o rimuove 50 milioni stanziati per la cura dei linfomi per i bambini di Taranto… ovvero al potenziamento dei servizi sanitari loro dedicati. Ma non ha toccato i 60 milioni destinati a un evento sul golf. Poi si sa ognuno ha il metro di giudizio delle cose….”.

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