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Referendum, Renzi: “Io voglio cambiare questo Paese, non rimanere nella palude”

In un’intervista a Che tempo che fa, Matteo Renzi parla del referendum costituzionale e si scaglia contro gli avversari, che sostiene siano dei “galleggiatori” e che, nel caso di vittoria del No il prossimo 4 dicembre, il Paese tornerebbe nelle loro mani.
A cura di Charlotte Matteini
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Intervistato da Fabio Fazio a Che tempo che fa, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha sostenuto che in caso di vittoria del No l'Italia tornerebbe nella palude. "Non sono in grado di essere quello che rimane nella palude. Se devo stare a galleggiare, non ci sto. Io sto al potere finché posso cambiare, altrimenti vengano altri, i professionisti del galleggiamento", ha commentato Matteo Renzi, rispondendo a una domanda relativa a un'ipotetica vittoria del fronte del No e alla conseguente bocciatura della riforma costituzionale che ne conseguirebbe. Come spiegato nel pomeriggio durante un evento organizzato a Napoli, il presidente del Consiglio sostiene che questa riforma non sarebbe un semplice taglio di poltrone istituzionali, ma un'opportunità per rendere il Paese più semplice ed efficiente.

Dopo tutta la fatica fatta finalmente siamo ad un punto meraviglioso. L'Italia si semplifica. Finalmente fa questo salto. Ma il cavallo sembra aver paura di fronte all'ostacolo. Abbiamo un futuro dove siamo protagonisti, lo vedranno i nostri figli. Perché dire no? Oggi siamo al bivio", spiega Renzi facendo un appello per il Sì al referendum del prossimo 4 dicembre. "Questa riforma è un treno che ripassa tra 20 anni, se ripassa. Abbiamo fatto una fatica pazzesca per arrivare fino a qua e ora su questi temi abbiamo quasi la paura oggi di dire sì. Forse abbiamo commesso degli errori, io per primo, forse ho un po sottovalutato anche il senso della fatica. Però se si deve stare a galleggiare è bene che ci vada qualcun'altro. Questo referendum non è il congresso del Pd, chi vuole fare il congresso del Pd deve aspettare il 5 dicembre".

“La gente vuole il cambiamento, mi chiedo cosa sia in Italia questo cambiamento. Da due anni sono alla guida del Governo e conosco la fatica di cambiare le cose. L’Europa deve cambiare e diventare più umana e meno attenta alla burocrazia, non possono chiederci soldi per costruire muri e andare contro a tutti i valori che hanno portato alla creazione dell’Europa. Il potere serve per cambiare le cose e questo è quello che voglio fare”, ha proseguito il presidente del Consiglio. “Quando vedo certi politici cambiare posizione perché sono rosi dalla rabbia per non aver ottenuto quello che volevano penso che la politica, alla fine, non è quello che conta davvero nella vita”.

Capitolo Trump, sul punto Matteo Renzi spiazza rispetto alle attese: “Sono curioso di vedere che Presidente sarà. Penso che il Presidente sarà diverso dal candidato. Io l’ho chiamato e sono molto ottimista. Stati Uniti e Italia continueranno a lavorare insieme. Ci siamo salutati con un ciao al termine della chiamata”, ha spiegato Renzi, aggiungendo: "La vittoria di Trump è stata una sorpresa per tanti, è difficile capire che presidente sarà. Di fatto ha interpretato il cambiamento più di Hillary Clinton”. Ma, proseguendo, sottolinea: "La gente vuole scegliere il cambiamento, in alcuni casi fa un po paura. Noi Trump lo rispettiamo, ma riguardo l'annuncio di voler espellere 3 milioni di clandestini io aspetteri il Trump presidente, perché magari sarà diverso dal Trump candidato".

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