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Referendum, Prodi: “Sento di doverlo rendere pubblico, voterò Sì”

“Un Sì naturalmente rispettoso nei confronti di chi farà una scelta diversa”, che l’ex premier esprimerà “anche se le riforme proposte non hanno certo la profondità e la chiarezza necessarie. Tuttavia per la mia storia personale e le possibili conseguenze sull’esterno, sento di dovere rendere pubblico il mio Sì, nella speranza che questo giovi al rafforzamento della nostre regole democratiche soprattutto attraverso la riforma della legge elettorale”.
A cura di C. T.
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Foto LaPresse - Stefano Costantino 19/04/2016 Roma (ITA) Cronaca Presentazione del Rapporto annuale 2016 delle attività e servizi del Centro Astalli al Teatro Argentina in Roma, Italia. Nella foto: Romano Prodi Photo LaPresse - Stefano Costantino 19/04/2016 Rome (ITA) Presentation of the Annual Report 2016 of the activities and services of Astalli Center at the Teatro Argentina in Rome, Italy. In the pic: Romano Prodi

"Anche se le riforme proposte non hanno certo la profondità e la chiarezza necessarie, tuttavia per la mia storia personale e le possibili conseguenze sull'esterno, sento di dovere rendere pubblico il mio Sì, nella speranza che questo giovi al rafforzamento della nostre regole democratiche soprattutto attraverso la riforma della legge elettorale". Così l'ex presidente del Consiglio e fondatore dell'Ulivo, Romano Prodi, ha espresso in una nota le sue intenzioni di voto circa il referendum sulla riforma costituzionale fissato per il 4 dicembre. Quello dell'ex premier sarà "un Sì naturalmente rispettoso nei confronti di chi farà una scelta diversa. Dato che nella vita, anche le decisioni più sofferte debbono essere possibilmente accompagnate da un minimo di ironia, mentre scrivo queste righe mi viene in mente mia madre che, quando da bambino cercavo di volere troppo, mi guardava e diceva: ‘Romano, ricordati che nella vita è meglio succhiare un osso che un bastone'".

Nella nota, Prodi ha anche spiegato come mai fino a questo momento non aveva reso note le sue intenzioni: "Profonde sono le ragioni che mi hanno fino ad ora consigliato di non rendere esplicito il mio voto sul referendum. Sono ormai molti anni che non prendo posizione su temi riguardanti in modo specifico la politica italiana e, ancora meno, l'ho fatto negli ultimi tempi", ha detto. Questa scelta, ha concluso, "mi ha di conseguenza coerentemente tenuto lontano dal prendere posizione in un dibattito che ha, fin dall'inizio, abbandonato il tema fondamentale, ossia una modesta riforma costituzionale, per trasformarsi in una sfida pro o contro il governo".

Poco dopo, sono arrivati i ringraziamenti di Matteo Renzi. "Grazie a Romano Prodi che ha detto che voterà Sì pur non condividendo tutto, anzi. Ma riconoscendo che c'è un'esigenza per il paese", Ha detto il presidente del Consiglio mentre si trovava ad Ancona per una iniziativa per il Sì al referendum.

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