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Referendum nucleare: dalla Corte Costituzionale arriva il lasciapassare definitivo

Poco fa la Corte Costituzionale s’è espressa sul dibattutissimo quesito referendario sul nucleare, dichiarandone l’ammissibilità. Domenica e lunedì, gli italiani potranno quindi votare anche sull’atomo.
A cura di Alfonso Biondi
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Proteste contro il nucleare

Il referendum sul nucleare si farà. E' questa la decisione presa poco fa dalla Corte Costituzionale che, all'unanimità, ha così messo la parola "fine" su un tira e molla durato diversi mesi. Viene così confermato quando anticipato ieri dal neopresidente Alfonso Quaranta, il quale parlando del quesito in questione aveva dichiarato di non ritenere che "sia nei poteri della Corte bloccare il referendum sull'atomo". E infatti così è stato.

La Consulta  ha ascoltato con molta attenzione gli avvocati delle parti per circa un'ora, annotando le argomentazioni di Alessandro Pace che ha parlato in nome dell'Italia dei Valori; dell'avvocato dello Stato Maurizio Fiorilli, il quale ha ribadito l' inammissibilità del referendum dal punto di vista dell'esecutivo; dell'avvocato Gianluigi Pellegrino che ha parlato a nome del Pd; di Stefano Crisci, rappresentante dell'associazione ‘Fare ambiente-Movimento ecologista". La decisione, poi, ha confermato quanto già espresso dalla Corte di Cassazione che aveva riformulato il quesito, dopo aver rigettato le richieste di inammissibilità avanzate dalla maggioranza di governo.

L'esecutivo si sentiva forte del cosiddetto decreto omnibus, un provvedimento che, tra le altre cose, conteneva anche una moratoria sul nucleare. Il testo in questione demoliva l’impianto normativo riguardante la costruzione delle centrali nucleari, svuotando di fatto il quesito referendario e accantonando i progetti energetici legati all'atomo. Già, ma sono momentaneamente. Anche perché, come ebbe a riferire lo stesso Berlusconi: "Se avessimo fatto il referendum avremmo rinunciato al nucleare per lungo tempo. Invece io spero che tra uno o due anni si potrà ritornare sulla scelta dopo che si sarà fatta chiarezza sulla tecnologia".

Domenica 12 e lunedì 13 i cittadini potranno quindi esprimersi anche sul quesito riguardante il nucleare. La maggioranza di governo non ha cercato di "politicizzare" il voto, ma è chiaro che qualora venisse raggiunto il quorum, in casa Pdl-Lega bisognerà prendere atto di un'ulteriore sconfitta dopo quella maturata nelle recenti elezioni amministrative. Ieri Berlusconi aveva dichiarato di non temere la consultazione. "Sentiremo cosa pensa l'opinione pubblica e ci adegueremo"- aveva detto. Intanto i comitati esultano per la decisione della Corte costituzionale e si preparano agli ultimi giorni di mobilitazione.

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