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Referendum, Napolitano: “Campagna partita male, Renzi ha commesso errori e favorito il no”

Il Presidente emerito bacchetta il premier per la falsa partenza della campagna referendaria per il Sì: “Ma ora si è corretto”. E poi spiega perché si dovrebbe votare a favore: “Così avremo la possibilità di tornare a rendere il Parlamento un luogo degno”
A cura di Biagio Chiariello
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Si fa sempre più calda l’atmosfera politica intorno al tema del referendum costituzionale. Dopo il teso faccia-a-faccia tra il premier Matteo Renzi e il giurista Gustavo Zagrebelsky, tra i maggiori sostenitori del No, oggi è il presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano a catalizzare l’attenzione mediatica. "Renzi ha capito gli errori" fatti nella prima parte della campagna per il Sì al Referendum "e si è corretto" ha detto l’ex capo dello Stato, parlando a margine della sua lectio magistralis alla scuola di formazione politica del Pd. C'è stato, ha spiegato Napolitano, "un periodo troppo lungo che ha facilitato quelli che, fregandosene della riforma, dicevano che bisognava votare contro Renzi".

Giorgio Napolitano per il "Sì" al referendum

L’ex Presidente non si è però limitato a commentare la strategia comunicativa di Matteo Renzi, ma ha fatto chiaramente intendere di essere per il “Sì” "Se vince è una cosa molto buona. Per l'Italia", ha affermato. "E' arrivato il momento di "sciogliere con le riforme le remore fatali per l'efficienza del sistema Italia" e "portare il segno della determinazione riformatrice", ha spiegato Napolitano durante la lectio magistralis. E spiega perché è favorevole alla riforma "Chi dice voto No al referendum costituzionale per difendere il Parlamento, chiedo: ma sai com'è ridotto il Parlamento? Per nove anni ho ricevuto gente, perloppiù esponenti dell'opposizione, che mi implorava basta con i decreti, i maxiemendamenti, con le fiducie. E per quanto sforzi facessi è chiaro che quando è impossibile prevedere i tempi e quando c'è la possibilità aperta di un percorso ripetitivo e logorroico, scatta la decretazione e la fiducia. Tutto questo può finire con questa riforma costituzionale. Questa è la sostanza: riabilitare un Parlamento ridotto a uno straccio, ed è una sostanza importantissima" spiega Napolitano.

L’ex capo dello Stato prova a corroborare la sua teoria sul perché si dovrebbe votare per il Sì: "E giunto il momento di superare le anomalie che hanno segnato il percorso istituzionale italiano", ha spiegato. "Dobbiamo misurarci con le molteplici lezioni del passato, anche recente -ha sottolineato Napolitano-. Le diverse fasi ci dicono in quali errori non ricadere e anche a quali risultati positivi richiamarci. Non tutto è da rimuovere, abbiamo il dovere di fare una analisi critica ma anche di rispetto di quanto ha preceduto le attuali generazioni giovani del Pd".

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