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Referendum costituzionale, Berlusconi incontra Salvini e Meloni per la campagna del “No”

In un comunicato congiunto i tre leader di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord hanno ribadito “”la ferma opposizione di tutto il centrodestra a un progetto di riforma che non risolverebbe nessuno dei problemi del Paese, né in termini di efficienza né di contenimento dei costi, mentre produrrebbe un preoccupante deficit di democrazia”.
A cura di C. T.
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Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini si sono incontrati per concordare strategie e nuovi passi per la campagna per il "No" al referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre e ribadire "la ferma opposizione di tutto il centrodestra a un progetto di riforma che non risolverebbe nessuno dei problemi del Paese, né in termini di efficienza né di contenimento dei costi, mentre produrrebbe un preoccupante deficit di democrazia limitando la possibilità di espressione di voto degli italiani e determinando il serio rischio di consegnare ad una ristretta minoranza di sinistra il controllo dell’esecutivo e degli organi di garanzia".

In un comunicato congiunto i tre leader di Forza Italia, Fratelli d'Italia e Lega Nord hanno spiegato che "la prova referendaria" del prossimo 4 dicembre "ha anche un indubbio valore politico, poiché attraverso di essa il presidente del Consiglio, il terzo premier consecutivo non eletto dagli italiani, cerca una legittimazione che non merita, visti i fallimenti del suo governo in ogni settore, dall’economia all’occupazione, dalla politica internazionale alla sicurezza dei cittadini, al contrasto all’immigrazione clandestina". Nel caso di vittoria del fronte del "No", bisognerà dare avvio a "una nuova fase costituente per una riforma che, realizzi alcuni obbiettivi fondamentali: elezione diretta del Capo dello Stato, un vero federalismo, il dimezzamento del numero dei parlamentari e del loro costo".

Per questo motivo Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia portaranno avanti sul territorio "iniziative coordinate o congiunte, in modo da raggiungere in modo capillare gli italiani, per spiegare le ragioni del no e le nostre idee di riforma. Il comune obiettivo è quello di proporre un’alternativa credibile alla riforma di Renzi, mal scritta e pericolosa per la democrazia, ma anche un’alternativa di governo in grado di assicurare la stabilità, e che sia all’altezza delle esigenze del Paese in uno scenario mondiale che si fa sempre più preoccupante".

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