39 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Referendum costituzionale, avanza il fronte del “no” al Ddl Boschi

Secondo un recente sondaggio condotto da Euromedia Research, il 52% degli intervistati propenderebbe per votare “no” al referendum sulla riforma costituzionale che si svolgerà il prossimo ottobre. Proprio oggi, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha dichiarato che, nel caso in cui il Ddl Boschi non riuscisse a passare la prova del voto, l’esperienza dell’Esecutivo terminerebbe.
A cura di Charlotte Matteini
39 CONDIVISIONI
renzi_boschi

Il "no" al Ddl sulla riforma costituzionale sarebbe in vantaggio. E' quanto sostiene un sondaggio di Euromedia research pubblicato dal portale Affari Italiani. Il prossimo ottobre, infatti, il Ddl Boschi dovrà passare al vaglio dei cittadini, che dovranno decidere se confermare la riforma approvata nelle scorse settimane o respingerla.

Stando ai dati diffusi dall'istituto di ricerca meneghino, il 52% degli intervistati propenderebbe per votare "no" al referendum, percentuale in leggera ascesa rispetto al 51,9% rilevato lo scorso 18 aprile. Al 48%, invece, ammonterebbero i favorevoli, contro il 48,1% dell'ultima osservazione.

Un appuntamento fondamentale, quello del referendum sulla riforma costituzionale. Dovesse infatti vincere il fronte del "no", non solo la riforma verrebbe rispedita al mittente, annullando di fatto il percorso legislativo avviato oltre un anno fa, ma provocherebbe anche le dimissioni dell'attuale Esecutivo, come più volte ha dichiarato il presidente del Consiglio, sostenendo di essere disposto a mettersi totalmente in gioco per la causa.

"C'è un bivio decisivo, fra l'Italia che dice sì e quella che dice sempre no. E per questo faremo una gigantesca campagna porta a porta per convincere gli italiani a dire sì. Io girerò come un globetrotter, noi gireremo come dei matti, ma non saremo noi a vincere questa battaglia, dovete essere voi a mobilitarvi. Io non cambio idea, se perdo vado a casa, perché la rottamazione vale anche per me", ha dichiarato oggi Matteo Renzi, lanciando l'apertura della campagna referendaria e la costituzione dei primi comitati per il sostegno alla riforma Boschi.

Parole chiare: se la riforma dovesse passare, il Governo Renzi andrebbe avanti fino a scadenza naturale, ovvero fino al 2018; nel caso in cui il referendum dovesse vedere l'Esecutivo soccombere di fronte al volere dei cittadini italiani, Matteo Renzi sarebbe invece intenzionato a dimettersi, ponendo fine all'esperienza di Governo iniziata nel 2014.

39 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views