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Referendum, Anpi: “Basta provocazioni, intensifichiamo campagna per il no”

Il presidente Smuraglia: “Assolutamente lecito e normale che vi siano, all’Anpi, anche opinioni dissenzienti” ma “il dissenso deve essere mantenuto nei limiti”. E poi continua: “Inopportuno organizzare comitati per il sì”.
A cura di Redazione
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Manifestazione dell'Anpi

Dopo le dichiarazioni di due giorni fa del ministro Maria Elena Boschi, secondo cui "i veri partigiani voteranno sì" al referendum sulla Costituzione, oggi l'Anpi è intervenuta sulla questione consultazioni di ottobre. L'Associazione nazionale partigiani ha dichiarato di respingere "i tentativi di provocare o intimidire" e ha deciso di intensificare la Campagna per il "no" alla riforma del Senato e per il "sì" alla correzione di parti dell'Italicum in "tutti i luoghi in cui l'Anpi ha una sede", "adottando tutte le misure necessarie perché la raccolta delle firme si concluda tempestivamente e con esito positivo, invitando tutti gli iscritti a dedicare ogni impegno affinché si realizzi un'ampia e completa informazione di tutti i cittadini. Intenzioni formalizzate in un testo approvato dall'Anpi. Un documento che, per il presidente Carlo Smuraglia, "parla da solo". Si prescrive poi "di non accettare provocazioni e dunque di non intervenire in dibattiti e polemiche che non riguardino i contenuti dei referendum", e si "deplora la inaccettabile campagna introdotta contro l'Anpi, perfino tentando discriminazioni fra i partigiani e respinge altrettanto vergognosi avvicinamenti ad organizzazioni di stampo fascista".

Secondo l'associazione, è "assolutamente lecito e normale che vi siano, all'Anpi, anche opinioni dissenzienti" ma "il dissenso deve essere mantenuto nei limiti della circolare del 5 marzo 2011", in cui si chiede a chi non condivide il "no" al referendum di tenere "comportamenti che non danneggino l'Anpi e che cerchino di conciliare il dovere di rispettare le decisioni, con la libertà di opinione". Ma all'interno dell'associazione la posizione non è uniforme: da un lato c'è il presidente nazionale Smuraglia, dall'altro ci sono i dirigenti di piccoli circoli, perplessi sulla contrarietà alla riforma. A Bologna, addirittura, hanno avviato la raccolta di firme per il sì, una circostanza giudicata da Smuraglia come "inopportuna". "Si cerca di alzare i toni. Questo non fa bene al Paese. Non intendiamo assumere provvedimenti disciplinari contro nessuno. Ma l'Anpi è una associazione e l'iscritto deve attenersi alle decisioni della maggioranza", aveva detto. L'associazione, ha spiegato Smuraglia, ha aderito alla campagna per il No "per evitare lo stravolgimento dei contenuti e del significato della nostra costituzione", "ogni iscritto è libero di esprimersi e votare come vuole. Ma non di fare atti contrari alle deliberazioni del comitato nazionale".

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