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Recuperato il relitto del peschereccio affondato nel 2015: morirono oltre 700 migranti

Il naufragio risale al 18 aprile del 2015. Il relitto, trasportato nella rada di Augusta dalla nave Ievoli Ivory, sarà collocato all’interno di una tensostruttura refrigerata dove inizieranno le operazioni di recupero delle salme.
A cura di Susanna Picone
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È stato recuperato il relitto dell'imbarcazione inabissatosi il 18 aprile 2015 nel Canale di Sicilia con a bordo centinaia di migranti. L'affondamento dell'imbarcazione causò tra i 700 e i 900 dispersi, i cui corpi probabilmente giacciono ancora nella stiva dell'imbarcazione in fondo al mare. Numeri che fanno considerare quel naufragio come il peggiore avvenuto nel Mediterraneo. Quella notte tra il 18 e il 19 aprile di un anno fa solo in ventotto persone, infatti, riuscirono a salvarsi. Il barcone è stato agganciato due giorni fa e sollevato dal fondale marino verso la superficie attraverso il modulo di recupero installato a bordo della nave Ievoli Ivory. Sulla nave San Giorgio della Marina, che sta fornendo la protezione a tutto il dispositivo navale, è imbarcata una squadra di Vigili del Fuoco che deve effettuare i primi rilievi sul relitto e sulla presunta quantità e lo stato dei corpi al suo interno.

Il relitto sarà trasportato nella rada di Augusta e sarà collocato all'interno di una tensostruttura refrigerata, lunga 30 metri, larga 20 e alta 10, dove inizieranno le operazioni di recupero delle salme. I corpi saranno esaminati da esperti coordinati dalla dottoressa Cattaneo del Laboratorio di Antropologia e Odontologia forense dell'Università di Milano, allo scopo di acquisire informazioni utili a risalire all'identità dei cadaveri. L’attività disposta dalla Presidenza del Consiglio è resa possibile grazie alla sinergia tra i ministeri della Difesa, dell’Interno, della Salute, dell’Istruzione, dal Commissario Straordinario per le persone scomparse, dalla prefettura di Siracusa e dalla Procura distrettuale Catania e vede il coinvolgimento a terra di circa 150 persone al giorno tra cui personale della Marina Militare, dei Vigili del Fuoco, del Corpo Militare della Croce Rossa Italiana, dell’Ufficio di sanità marittima, area e di frontiera (Usmaf), dell’Azienda sanitaria provinciale (Asp), Agenzia della dogana, oltre alle Autorità ed Enti Locali.

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