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Reato di clandestinità, Grillo contro i suoi senatori: “Non fa parte del programma”

Beppe Grillo attacca i suoi senatori in relazione all’abolizione del reato di clandestinità: “Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del Programma”.
A cura di Redazione
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Uno scontro del genere, probabilmente non si era mai visto all'interno del Movimento 5 Stelle. Perché, a differenza di quanto accaduto in passato, per la prima volta Beppe Grillo interviene direttamente dalle pagine del suo blog per censurare un provvedimento proposto e fatto approvare da due senatori del Movimento 5 Stelle. E per di più su un tema estremamente delicato, che investe direttamente migliaia di persone ed interessa milioni di italiani: l'abolizione del reato di clandestinità. Infatti, ieri in Commissione Giustizia è stato dato il via libera ad un emendamento proposto proprio da due senatori grillini che, alla luce della tragedia di Lampedusa (e dell'incredibile incriminazione dei superstiti) e della necessità di intervenire sulla drammatica situazione del sovraffollamento carcerario, prevedeva l'abolizione del reato di clandestinità.

Stamattina la replica durissima a firma Grillo e Casaleggio. Una scomunica in piena regola, una censura della proposta che, secondo i fondatori del Movimento, "non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno". E loro due fanno sapere di non essere d'accordo, anche perché "quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?". Ecco il post di Grillo:

"Ieri è passato l'emendamento di due portavoce senatori del MoVimento 5 Stelle sull'abolizione del reato di clandestinità. La loro posizione espressa in Commissione Giustizia è del tutto personale. Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno. Non siamo d'accordo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno. Il M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico. Sostituirsi all'opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono "educare" i cittadini, ma non è la nostra. Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno votato sono un'unica entità. Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice "La clandestinità non è più un reato". Lampedusa è al collasso e l'Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?". Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio

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