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Ragusa, medico timbrava il cartellino e andava in sala giochi

Anziché lavorare in reparto, un medico di Comiso si sarebbe recato ripetutamente in una sala giochi in orario di servizio. Avrebbe dovuto lavorare persino la notte di Capodanno e invece…
A cura di Fabio Giuffrida
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Timbrava e, anziché lavorare, andava in sala giochi. E' accaduto a Comiso dove un medico – in servizio presso l'ospedale "Regina Margherita" – è stato denunciato dalla Polizia di Stato per truffa aggravata ai danni di ente pubblico. Un'indagine – scattata nel mese di Novembre 2013 e protrattasi fino a Febbraio 2014 – che segue quelle di Sanremo e, per ultima, quella di Acireale dove alcuni dipendenti comunali sono stati accusati di aver strisciato i badge dei colleghi, in realtà assenti. Le investigazione scaturiscono grazie alle dichiarazioni di una fonte confidenziale che ha riferito, per filo e per segno, quanto sarebbe accaduto all'interno dell'ospedale di Comiso, in provincia di Ragusa, nel quale alcuni medici sarebbero stati soliti allontanarsi dai reparti durante l'orario di servizio, senza timbrare attraverso l'apposito cartellino l'allontanamento dal posto di lavoro.

Si recava in una sala giochi di Comiso

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La fonte avrebbe riferito agli inquirenti che il medico, soprattutto quando effettuava i turni pomeridiani con reperibilità serale, oltre a lasciare anzitempo il reparto stesso, sarebbe stato solito recarsi a casa per cenare per poi rientrare solo ed esclusivamente per timbrare l'uscita dal reparto intorno alle 23, accumulando così almeno tre ore di straordinario. Nel dettaglio, il 15 Novembre, dovendo effettuare un turno dalle 14 alle 20 con reperibilità notturna, il medico avrebbe lasciato l'ospedale intorno alle 19.15 per recarsi in una sala giochi e scommesse online dove sarebbe rimasto fino alle ore 20. Subito dopo sarebbe andato a casa per poi uscire alle 23: secondo gli inquirenti, doveva recarsi al nosocomio per timbrare il cartellino.

A Capodanno timbra e va a festeggiare

Una prassi consolidata secondo gli inquirenti che hanno seguito l'uomo per circa 6 mesi. Da segnalare il suo comportamento il 31 Dicembre 2013 quando, dovendo effettuare servizio dalle 14 alle 20 e avendo reperibilità notturna, intorno alle 13 si sarebbe recato a timbrare il badge di ingresso per uscire dall'ospedale appena tre minuti dopo; alle 15.13 si sarebbe recato di nuovo al nosocomio per uscirne alle 15.48 per poi rientrare alle 15.59 ed uscire definitivamente alle 18.17. Così avrebbe festeggiato il Capodanno in tutta tranquillità: solo alle 00.47, a festeggiamenti ultimati, sarebbe tornato in ospedale per timbrare il badge in uscita senza, però, essere passato in corsia.

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Sequestro preventivo di 10 mila euro

L'uomo è stato anche oggetto di un sequestro preventivo di beni eseguito dagli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Comiso per una cifra che si aggira intorno ai 10 mila euro relativa alle (presunte) ingiuste retribuzioni ottenute nel periodo delle indagini, al fine di un eventuale risarcimento all'ASP del danno cagionato.

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