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Raffaella Bergé ai domiciliari, l’attrice di Centovetrine accusata di riciclaggio

L’attrice è accusata di aver ostacolato l’identificazione della provenienza di un assegno circolare di 200mila euro che secondo la procura era collegato ai proventi del marito, già in carcere per un’inchiesta su false attestazioni per appalti pubblici.
A cura di Antonio Palma
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Raffaella Bergé ai domiciliari, l'attrice di Centovetrine accusata di riciclaggio

È finita agli arresti domiciliari Raffella Bergé, 43 anni protagonista della soap opera Centovetrine in onda su Canale 5 dove ha interpretato il personaggio di Marina Kroeger. Come si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal Giudice per le indagini preliminari Simonetta D'Alessandro, la Bergé, all'anagrafe Raffaella Bigonzi, è accusata di riciclaggio di denaro avendo compiuto "operazioni atte a ostacolare l'identificazione della provenienza delittuosa" di un assegno circolare di 200mila euro. Come ricorda il Corsera, dunque, per la procura di Roma infatti quei soldi, utilizzati "per esigenze personali" dall'attrice sarebbero collegati ai proventi del marito Mario Calcagni, 62 anni, imprenditore romano rinchiuso a Regina Coeli nell'ambito di un'inchiesta su false attestazioni alle aziende  per consentire loro di partecipare a gare di appalto senza avere i requisiti richiesti. Per i pm di Roma Nello Rossi e Giancarlo Cirielli, le ditte in cambio delle attestazioni sborsavano fino a 700 mila euro. L'inchiesta, che riguarda numerosi appalti vede finora 21 persone iscritte nel registro degli indagati tra cui nove arrestati e nove imprenditori interdetti dall'esercizio dell'attività. I reati ipotizzati sono, di associazione per delinquere, corruzione, falso in atto pubblico, riciclaggio, emissione di fatture per operazioni inesistenti.

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