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Raduno Casapound a Chianciano Terme, l’Anpi: “Istituzioni non concedano spazi pubblici”

Un appello, sottoscritto da numerose sezioni nazionali dell’associazione partigiana, per chiedere alle autorità della cittadina senese di vigilare sul rispetto della legge Scelba e Mancino da parte degli organizzatori del congresso.
A cura di C. M.
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Roma blindata, corteo Casapound

L'Anpi non ci sta e protesta contro il raduno nazionale di CasaPound a Chianciano Terme, in Toscana. Dal 9 all'11 settembre i militanti del movimento di estrema destra si ritroveranno nella cittadina in provincia di Siena per la nona edizione del congresso di CasaPound Italia. "Non abbiamo il potere di chiedere che la manifestazione non si faccia, ma chiediamo un confronto alle istituzioni", ha dichiarato Silvia Folchi, presidente Anpi provinciale Siena a Repubblica.

A lanciare la richiesta di confronto sono state le sezioni Anpi di Chianciano Terme e di Siena, ma alla lettera aperta hanno aderito numerose sezioni sparse su tutto il territorio italiano, oltre all'Anpi nazionale: "Chiediamo alle istituzioni di vigilare affinché vengano rispettate le leggi Scelba e Mancino sulle manifestazioni di tipo fascista e al Comune chiediamo che non conceda spazi pubblici, né il saluto istituzionale e che non venga data visibilità alla manifestazione", ha proseguito la Folchi, spiegando le ragioni che hanno portato l'Anpi a richiedere l'intervento delle istituzioni.

Il sindaco di Chianciano Terme è però intervenuto nel dibattito sostenendo che quello di CasaPound altro non sarebbe che un congresso come tanti altri organizzati nel corso degli anni a Chianciano, manifestazioni che non hanno mai provocato problemi.  L'Anpi però non concorda con le ragioni del primo cittadino del paese toscano e nell'appello rilanciato da numerose pagine Facebook ha sottolineato che "il rilievo nazionale comporta il rischio di imporre a cittadini di Chianciano e dei dintorni una presenza massiccia di individui e forze già note per facinorosità, per l'attitudine alla provocazione, per la predisposizione allo scontro non meno grave è il rischio che si offrano microfoni e telecamere a rappresentanti di quell'ondata di chiaro segno neonazista che altrove, in Europa, ha potuto crescere alimentata da pulsioni razziste, neonazionaliste, populiste". Non solo: l'appello dell'Anpi si conclude con un invito, esteso ai cittadini di ogni età e credo politico, che mira a coinvolgere più persone possibili a manifestare la propria contrarietà a tale presenza.

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