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Raccolta fondi per Abdul, il profugo che vende penne in strada per sfamare sua figlia

La foto di Abdul, un profugo palestinese costretto a vendere penne a Beirut per sfamare sua figlia, è diventata virale e gli ha permesso di guadagnare migliaia di euro grazie a un’apposita campagna di raccolta fondi organizzata da un attivista norvegese.
A cura di Davide Falcioni
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Oltre 15mila euro sono stati raccolti grazie a una improvvisata campagna di raccolta fondi organizzata sul web dopo la pubblicazione di una foto che ha commosso decine di migliaia di persone, diventando virale. Lo scatto è stato realizzato in una strada di Beirut, in Libano, e mostra un uomo – visibilmente molto provato – mentre tiene in braccio sua figlia addormentata e vende penne ai passanti. La fotografia è stata scattata dall'attivista norvegese Gissur Simonarson, che l'ho poi condivisa sul suo profilo twitter ricevendo migliaia di richieste da parte di persone che volevano sapere come fare per aiutare concretamente l'uomo.

Simonarson ha quindi avuto una brillante idea: quella di lanciare su twitter l'hashtag #BuyPens, promuovendo una campagna che in poche ore è diventata virale ed è rimbalzata in tutto il mondo. Il norvegese è stato addirittura contattato da un altro utente, che gli ha raccontato che vedeva quell'uomo tutti i giorni nelle vicinanze di casa sua: Abdul – questo il nome dell'uomo – è un profugo palestinese proveniente dal campo di Yarmouk, alla periferia di Damasco, preso d'assalto nei mesi scorsi dai miliziani dell'Isis. Ora vende penne a Beirut sperando di guadagnare abbastanza per garantire alla figlia la possibilità di sopravvivere, e magari in futuro andarsene dal Libano, raggiungere l'Europa come migliaia e migliaia di altre persone.

Come fare, però, per aiutare concretamente Abdul? Gissur Simonarson ha lanciato una campagna di crowdfunding per raccogliere denaro da inviargli accumulando, in soli 30 minuti, la sorprendente cifra di 5mila dollari. La raccolta fondi è andata avanti e nelle successive tre ore ha raggiunto i 17mila dollari, ovvero circa 15mila euro. Tutto il denaro verrà inviato al profugo palestinese e a sua figlia. Chi volesse partecipare alla campagna può farlo collegandosi all'appello su Indiegogo.

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