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Rabbia del mondo arabo contro l’Isis: “Terroristi che vanno crocifissi”

L’ira del grande imam egiziano: “L’Isis è un’organizzazione terrorista satanica”
A cura di Antonio Palma
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La macabra uccisione del pilota giordano Muath al-Kasaesbeh da parte dei miliziani dell'Isis ha sollevato molta indignazione e rabbia non solo in occidente ma anche nel mondo arabo. Il terribile gesto che aveva come intento quello di ammonire tutti i paesi islamici che fanno parte della coalizione che combatte lo Stato Islamico, infatti ha finito invece per ricompattare le fila del mondo arabo che mai come questa volta ha condannato apertamente e duramente l'atto. La reazione più dura è arrivata naturalmente da Amman dove come prima conseguenza sono stati impiccati Sajida al-Rishawi, la terrorista irachena di cui l'Isis aveva chiesto la liberazione, e al-Karbouli, esponente iracheno di al-Qaeda e collaboratore stretto di Abu Musad al-Zarqawi. Al fianco della Giordania si è schierato l'Iraq, più direttamente alle prese con l'Isis, ma anche il nuovo monarca saudita, Salman Ben Abdel Aziz.

"Isis organizzazione satanica"

Dall'Università egiziana di Al-Azhar al Cairo, il più prestigioso centro d'insegnamento dell'Islam sunnita, le autorità religiose invece chiedono addirittura "l'uccisione, la crocifissione e la mutilazione dei terroristi dell'Isis"attraverso il taglio di mani e piedi. "Questa azione terrorista ignobile esige la sanzione indicata dal Corano per questi tiranni che corrompono e che fanno la guerra ad Allah e al suo messaggero. Devono essere uccisi, crocifissi e bisogna tagliare loro le mani e i piedi" ha tuonato infatti l'Imam Al Azhar, definendo l'Isis una "organizzazione terrorista satanica".

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