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Quirinale, Renzi: “Conta eleggere il Presidente, non la maggioranza che lo vota”

Matteo Renzi a Radio 105 sul prossimo Capo dello Stato: “Spero che il Presidente della Repubblica sarà eletto con il più alto consenso possibile. Il Pd farà di tutto perché sia una persona che abbia queste caratteristiche ma non considererei un fallimento un’elezione a maggioranza qualificata”.
A cura di Susanna Picone
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“Considererei un fallimento se non si eleggesse il Presidente della Repubblica: che arrivi al primo giro, al quarto giro, al settimo giro non è questo il punto, non è se arriva con la maggioranza qualificata o con la maggioranza semplice, non è che la maggioranza qualificata vale più dell'altra. È come un sindaco: può essere eletto al primo turno o al ballottaggio, ma è sempre sindaco”: è questo il pensiero del premier Matteo Renzi che,  intervistato su Radio 105, ha parlato del successore di Giorgio Napolitano. “Quando arriverà quel momento – ha detto Renzi -, credo che tutte le forze politiche, da Forza Italia, a Cinquestelle, a Sel, a Fratelli d'Italia, alla Lega, ai centristi e naturalmente al Pd, che ha tanti delegati per l'elezione del Presidente, dovranno fare una riflessione, vera, su che serve all'Italia per i prossimi sette anni e farlo senza mettere in campo le polemiche, le divisioni, i litigi che ci sono stati nel passato”.

“Napolitano un grandissimo italiano che ha fatto il bene del nostro Paese” – A proposito della maggioranza che sceglierà il prossimo Capo dello Stato, Renzi ha ammesso che difficilmente tutti accetteranno di andare su un nome ma “io spero che il Presidente della Repubblica sia eletto, quando dovrà essere, con il più alto consenso possibile”. “Assolutamente non considererei un fallimento politico”, ha assicurato ancora il premier a Radio 105, non eleggere il nuovo capo dello Stato con una maggioranza qualificata. A proposito dell’attuale presidente, Renzi ha detto di considerare Napolitano “un grandissimo italiano che ha fatto il bene del Paese”. A coloro che lo hanno contestato, il premier ha ricordato che “bisognerebbe dire che lo ha fatto per salvare le istituzioni in Italia, perché i partiti politici facendo una figuraccia storica non erano stati capaci di mettersi d'accordo”.

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