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Quasi la metà dei pensionati vive in condizioni di semipovertà

Il 44% dei pensionati, 7,4 milioni di persone, vivono con un assegno pensionistico inferiore a 1.000 euro lordi mensili. È quanto emerge da un rapporto realizzato da Cer (Centro Europa ricerche) e Cupla (Comitato unitario pensionati lavoro autonomo).
A cura di Susanna Picone
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Secondo quanto emerge da un rapporto realizzato da Cer (Centro Europa ricerche) e Cupla (Comitato unitario pensionati lavoro autonomo), il 44% dei pensionati, cioè 7.4 milioni di persone, vivono in condizioni di semipovertà, con una pensione inferiore a 1000 euro lordi mensili. Nel rapporto si legge che l’impoverimento dei pensionati “non è solo un effetto del crescente peso del fisco”. Il meccanismo di adeguamento annuale del valore delle pensioni all'inflazione, la cosiddetta indicizzazione, secondo quanto emerso dallo studio non ha infatti protetto “né le pensioni di importo basso, né quelle di importo medio alto”. Di fronte a tale situazione, una delle proposte che il Cupla fa al Governo a nome dei pensionati rappresentati è di adeguare gradualmente i trattamenti minimi di pensione al 40% del reddito medio nazionale, cioè da 500 a 650 euro mensili come del resto chiede la carta sociale europea. Per difendere le pensioni, soprattutto quelle più basse, maggiore attenzione deve essere inoltre prestata al meccanismo di indicizzazione.

Pensionati più poveri, le proposte al governo

Inoltre, la riduzione del cuneo fiscale prevista per i soli lavoratori dipendenti con retribuzione mensile fino a 1.500 euro, che hanno recuperato 80 euro mensili, deve essere estesa anche ai pensionati a partire dalle fasce più basse di reddito. Secondo il Cupla limitare l'intervento ai soli lavoratori dipendenti sarebbe una misura ingiusta e non in linea con l'obiettivo dichiarato di sostegno sociale e di rilancio dei consumi. Il Cupla chiede anche a Governo e Amministrazioni locali di prevedere detrazioni ai fini del pagamento della Tasi per gli anziani che abitano soli nella casa di proprietà ed abbiano redditi al di sotto del doppio del trattamento minimo (13.000 euro) se singoli o del triplo del trattamento minimo (19.500 euro) se in coppia, e di escludere dall'imposta gli anziani non autosufficienti o ricoverati in case di riposo.

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